Ascoli, il delitto di Di Silvestre
Caccia agli assassini, c'è la pista slava

Demetrio Di Silvestre
Demetrio Di Silvestre
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Martedì 29 Novembre 2016, 05:45

ASCOLI  - Il sostituto procuratore della Umberto Monti, titolare dell’inchiesta sull’assassinio di Demetrio Di Silvestre, ha dedicato lo scorso fine settimana alle indagini sul delitto. L’ipotesi più attendibile porterebbe verso la pista che porta all’Est Europa. 
L’omicidio potrebbe essere stato compiuto da elementi che proverrebbero da uno dei Paesi slavi. Il modo di agire con tanta efferatezza non apparterrebbe alla cultura criminale italiana per cui si sta esaminando l’ambiente degli stranieri che si trova insediato nel territorio di Tortoreto, Alba Adriatica e Giulianova. Il movente resta tuttora la grande incognita. Le piste finora battute dipingono Demetrio Di Silvestre uomo senza macchia, gran lavoratore e padre di famiglia che non ha mai dato adito a comportamenti da censurare. Non sanno trovare una giustificazione a quanto accaduto al loro congiunto nemmeno gli stessi familiari i quali, se fossero a conoscenza di qualche particolare importante, non lo nasconderebbero di certo per assicurare alla giustizia i carnefici dell’artigiano. 
Di sicuro si può dire che gli assassini non erano degli sprovveduti e che non hanno agito se non dopo aver pianificato l’azione nei minimi particolari. 
Prima di giungere al rifornimento di benzina di Montalto, i killer sono passati davanti ad un’altra area di servizio ma l’hanno ignorata.
Il filmato registrato nella stazione di rifornimento di Montalto Marche mostra un uomo che scende dalla parte del guidatore con una tanica in mano che viene riempita con 15 litri di benzina. 
Secondo alcune indiscrezioni il cinquantaseienne potrebbe essere stato narcotizzato e, una volta giunto a destinazione, ucciso. La conferma verrebbe dal sangue che per 15 centimetri ha intriso il terreno circostante il braciere.

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