Capece (Sappe) dopo l’aggressione a 4 agenti a Marino del Tronto: «Delmastro si rechi al Marino. Lo Stato deve essere presente»

Capece del Sappe dopo l’aggressione a 4 agenti: «Delmastro si rechi al Marino. Lo Stato deve essere presente»
Capece del Sappe dopo l’aggressione a 4 agenti: «Delmastro si rechi al Marino. Lo Stato deve essere presente»
di Pierfrancesco Simoni
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 14 Febbraio 2024, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 11:32

ASCOLI Donato Capece, segretario nazionale del sindacato di Polizia penitenziaria Sappe, chiede al sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro un incontro urgente per parlare delle criticità degli istituti penitenziari delle Marche. In particolare, Capece rimarca il recente episodio avvenuto all’interno del carcere di Marino del Tronto dove due detenuti hanno dato alle fiamme lenzuola e vestiti, poi hanno aggredito quattro agenti intervenuti per riportare la calma. I due hanno poi iniziato a spaccare tutto e hanno cosparso di olio l’ingresso della cella, per far scivolare gli agenti muniti di idranti. Una volta divisi, uno di essi ha continuato a distruggere tutto. La situazione è ritornata alla normalità soltanto alle prime ore della mattina successiva.

I detenuti

«La situazione penitenziaria è sempre più critica – commenta Capece. - Sono decenni che chiediamo l’espulsione dei detenuti stranieri per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene, come anche prevedere la riapertura degli ospedali psichiatrici giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi nel circuito detentivo ordinario. Ma servono anche più tecnologia e più investimenti. Esprimiamo la massima vicinanza ai colleghi della casa circondariale di Ascoli, ma questi ultimi episodi devono far riflettere i vertici dell’Istituto e della Regione». I dirigenti del Sappe Francesco Campobasso e Donatella Di Marzio aggiungono: «Una situazione esplosiva nella casa circondariale di Ascoli. La denuncia del Sappe è la urgente necessità di trovare soluzioni concrete a questa spirale di violenza. Per questo, il Sappe torna a chiedere urgenti provvedimenti per assicurare tutti gli elementi necessari a garantire la sicurezza degli uomini e le donne della Polizia penitenziaria».

L’appello

Capece definisce «allarmanti ed inquietanti» alcuni degli eventi critici accaduti nelle carceri del distretto emiliano-romagnolo e marchigiano dal 1 settembre al 31 dicembre 2023: «Pensate - rivela - ci sono state 471 denunce per resistenza ed ingiuria a pubblico ufficiale e 5 proteste collettive con rifiuto di entrare in cella.

Ma ancora più gravi sono le aggressioni a poliziotti: oltre 50 con prognosi anche maggiori di 20 giorni. Basta. Siamo noi a non poterne più di questa situazione di diffusa illegalità. Siamo a noi a doverci chiedere dove sia lo Stato». Da qui, la richiesta di Capece al sottosegretario Delmastro affinché si rechi nel carcere di Marino del Tronto «perché - conclude - qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità e servono provvedimenti urgenti ed efficaci».

I numeri

Sull’episodio che si è verificato nel carcere di Marino interviene il Garante regionale, Giancarlo Giulianelli. «Purtroppo – evidenzia – dall’inizio dell’anno negli istituti si sono accavallate molte situazioni negative, alcune magari meno gravi di altre, ma pur sempre preoccupanti e che non vanno sottovalutate. Questo impone di non abbassare la guardia e di vigilare costantemente». Poi Giulianelli espone alcuni numeri che riguardano il carcere ascolano: «Al Marino, i detenuti attualmente ospitati sono in tutto 94, di cui 22 stranieri, su 103 posti. Sono 133 gli agenti sui 162 previsti. Un deficit di circa 30 unità. Ad Ascoli, inoltre, operano tre funzionari, sui 3 previsti ed uno psicologo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA