Crescono le richieste per le prime dosi, ma mancano le fiale per i richiami: altre 400 persone rimandate a casa

Crescono le richieste per le prime dosi, ma mancano le fiale per i richiami: altre 400 persone rimandate a casa
Crescono le richieste per le prime dosi, ma mancano le fiale per i richiami: altre 400 persone rimandate a casa
di Luigi Miozzi
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Mercoledì 4 Agosto 2021, 05:00

ASCOLI - Sono circa 400 le persone nel Piceno prenotate per la seconda dose di vaccino per le quali è stato necessario rioprogrammare un appuntamento a causa della mancanza di vaccini. Un disguido, che secondo quanto spiegato dai vertici della Area vasta 5, è dovuto ad una serie di fattori che hanno contribuito a non avere dosi a disposizione per i richiami.

«Abbiamo avuto qualche giorno di difficoltà per quando riguarda la somministrazione di seconde dosi a causa degli scarsi arrivi di vaccini Pfizer che abbiamo superato ieri (lunedì, ndr) con una fornitura straoRdinaria - spiega il direttore generale dell’Av5, Cesare Milani -.

Inoltre, è prevista per oggi (ieri, ndr) una nuova fornitura di Moderna e il giorno successivo (oggi, ndr) quella di Pfizer che ci consentirà di riportare il tutto nei canoni della normalità». 

Le richieste

La scarsa disponibilità dei sieri è stata causata essenzialmente da due fattori, a cominciare dall’impennata di richiesta di inoculazione della prima dose. Dopo settimane in cui le prenotazioni avevano subito una significativa battuta d’arresto tanto da indurre i vertici dell’Area vasta 5 a prevedere la riduzione delle postazioni vaccinali alla palestra di Monticelli, a seguito dell’annuncio da parte del premier Draghi dell’entrata in vigore dell’obbligo di Green pass per entrare nei locali e assistere a eventi e manifestazioni sportive, c’è stata un progressivo aumento delle richieste: solo ad Ascoli sono almeno un centinaio, soprattutto giovani, quelli che quotidianamente chiedono di poter iniziare il proprio percorso di vaccinazione. Il secondo fattore che ha contribuito sensibilmente a ridurre sensibilmente la disponibilità di dosi è stata la possibilità di tanti turisti che hanno deciso di trascorrere le vacanze nel Piceno, di vaccinarsi senza alcun bisogno di prenotazione. «Ci scusiamo con i cittadini per quanto è accaduto - dice Milani - sicuramente c’è stato qualche problema ma la nostra volontà è stata quella di voler vaccinare quanta più gente possibile per raggiungere l’immunità di gregge». Traguardo che, per quanto riguarda il territorio dell’Area vasta 5, è ormai a portata di mano ma ha bisogno di un ulteriore sforzo da parte di tutti per essere raggiunto: «Dai dati in nostro possesso e aggiornati al 2 agosto - evidenzia il direttore generale - su una popolazione di circa 206mila abitanti, che togliendo la fascia di età da zero a 12 anni arrivano a 190mila vaccinabili, abbiamo raggiunto con la copertura totale il 62% della popolazione. Siamo molto soddisfatti e crediamo che se le persone continuano a vaccinarsi, per la fine di agosto riusciremo ad ottenere l’immunità di gregge. Il mio auspicio è che, chi non l’ha ancora fatto, decida di vaccinarsi perchè il siero rappresenta l’unica arma per sconfiggere il virus». 

I contagi

Nel frattempo, però, la decisione dell’Av5 di chiudere il punto vaccinale di Ascoli domani in occasione della festa patronale di Sant’Emidio ha lasciato un po’ di amaro in bocca in qualche cittadino. Nel frattempo, il servizio Sanità della Regione Marche ha reso noto i dati delle ultime 24 ore: i nuovi positivi sono stati 125 su tutto il territorio regionale a seguito di 3198 tamponi effettuati con una percentuale di positività che si attesta al 7,3 per cento e un tasso di incidenza cumulativo di 59,61 ogni 100mila abitanti. Nel Piceno, la maglia nera dei contagi spetta a San Benedetto con 74 positivi, a seguire Ascoli con 42 Monteprandone con 22 e Acquasanta con 17. Scende nelle Marche il numero dei ricoverati in terapia intensiva (-1 rispetto al giorno precedente) mentre aumentano quelli nei reparti semi-intensivi (+2) e nei non intensivi (+2). 

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