ASCOLI - La Corte d’Appello di Ancona dopo l’esito negativo del primo grado, ha finalmente fatto giustizia per il lavoratore, iscritto dalla Cgil da poche settimane, che un'azienda della Vallata del Tronto ha licenziato in tronco dopo un messaggio su Whatsapp in cui comunicava la propria iscrizione al sindacato e invitava colleghi e colleghe a iscriversi anche loro al sindacato per migliorare le condizioni di lavoro, considerate negative. Il risultato è che il licenziamento è stato valutato come discriminatorio ed è stato sentenziato il reintegro sul posto di lavoro e l’indennizzo per le mensilità arretrate.
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