ASCOLI - «Ciao mamma, ho rotto il telefono, mandami un messaggio su questo altro numero e fammi avere duemila euro per pagare le bollette arretrate». È il messaggio trappola inviato a numerosi genitori, fra cui anche a un’ascolana che ieri stava per cascarci in pieno avendo la figlia che vive all’estero.
Da un Sms o da uno scambio di messaggi su WhatsApp nessuno può rubare nulla, ma con la creazione di un canale di conversazione si permette al cybercriminale di costruire una storia credibile (perché magari arriva a conoscere il nome di un figlio, di un genitore, un indirizzo, la sede di lavoro e così via) su cui basare possibili e prevedibili futuri attacchi. La soluzione è quella di non cliccare sui link, non scrivere, non richiamare e dubitare continuamente. E magari provare a contattare il figlio sul numero che già si ha.