Una stanza ad Ancona? A peso d’oro. «Si paga fino a 400 euro». Ferri (Gulliver): «E in periferia mancano i bus»

Una stanza ad Ancona? A peso d’oro. «Si paga fino a 400 euro». Ferri (Gulliver): «E in periferia mancano i bus»
Una stanza ad Ancona? A peso d’oro. «Si paga fino a 400 euro». Ferri (Gulliver): «E in periferia mancano i bus»
di Antonio Pio Guerra
3 Minuti di Lettura
Venerdì 9 Febbraio 2024, 01:40 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 07:39

ANCONA «Si può dare di più». Non è l’eco lontana di un Sanremo che fu ma la voce presente ed urgente degli universitari anconetani. Perché nonostante la Dorica stia facendo incetta di studenti (oltre 16mila quelli della Politecnica delle Marche) e si stia preparando ad accogliere i Campionati nazionali universitari del 2025, sono ancora diversi i punti critici relativi all’accoglienza che Ancona può offrire agli studenti. Il primo nodo è quello degli alloggi. «Oggi sono più di 1000 le richieste» fa Gianluca Ferri, presidente del Consiglio studentesco dell’UnivPm e membro di Gulliver - Sinistra Universitaria.  

Non convincono neppure i progetti futuri della giunta Silvetti, che prevede di portare a quota 1000 gli alloggi entro il termine della sindacatura, ovvero cinque anni. «Già ora non basterebbero - nota - perciò auspichiamo che l’obiettivo non rimanga questo e che soprattutto diminuiscano i tempi». «Un dato che ci fa ben sperare è il numero degli alloggi per gli studenti che, seppur ancora insufficienti, sta aumentando progressivamente» fa invece Enrico Di Marino di Azione Universitaria.

La struttura

Parla anche della «recente inaugurazione dello studentato Erdis di Via Monte Marino per una disponibilità aggiuntiva di 68 posti letto». Il problema, però, riguarda anche gli alloggi privati. «La popolazione universitaria sta crescendo e cominciano a scarseggiare le soluzioni» racconta Ferri. Con inevitabile conseguenza anche dell’aumento degli affitti. «Oggi non è difficile pagare 300 euro al mese per una stanza, anche 400» dice. Per pagare meno ci si può spostare verso la periferia ma è qui che la vita degli studenti si scontra col secondo nodo di questo pettine: quello dei trasporti.

«Sì, recentemente sono state introdotte nuove corse tra il centro di Ancona e Torrette» riconosce Ferri. «Speriamo però che questo non diventi l’unico intervento dell’amministrazione per quanto riguarda i trasporti» commenta Di Marino. «Il problema è soprattutto la frequenza delle corse in orario notturno e nel fine settimana» per il referente di Gulliver.

Cita la linea 46, quella che va da Tavernelle al centro. «Non c’è la domenica». Problema non da poco per l’universitario medio, che fa già fatica a barcamenarsi con le spese essenziali e non può permettersi un mezzo proprio. Ecco, i prezzi.

«Auspichiamo l’abbassamento del costo degli abbonamenti» fa Ferri. Ultimo capitolo di questa storia è relativo ai servizi accessori, dalle aule studio fino all’intrattenimento dei ragazzi. «Ci auguriamo che vengano fatti passi in avanti anche per l’offerta generale della città, un tema che spesso è stato al centro di dibattiti ma che di concreto ha visto ben poco» affonda Di Marino.

L’offerta culturale

Gli sta dietro anche Ferri: «Si dovrebbe dare maggiore spazio alle associazioni cittadine, ascoltare le loro esigenze». «Ci piacerebbe vedere una città sviluppata sia dal punto di vista scientifico che culturale, andando a incrementare il numero degli eventi e dei convegni che coinvolgano l’università» rilancia il referente di Azione Universitaria. Ma allora, Ancona è davvero una città universitaria? «Siamo solo all’inizio, non siamo ancora al livello degli altri competitor» chiosa Ferri. «Auspichiamo che il compartimento universitario locale possa svilupparsi significativamente» è la chiusa di Di Marino. Sarà per il prossimo appello.

© RIPRODUZIONE RISERVATA