Sirolo, due ragazzini visti fuggire
poi l'incendio che brucia il Conero

L'incendio nella pineta
L'incendio nella pineta
di Emanuele Coppari
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Martedì 15 Agosto 2017, 07:25 - Ultimo aggiornamento: 16 Agosto, 11:26

SIROLO - Chi ha dato fuoco al Conero? Il sospetto fa venire i brividi: «Ho visto due ragazzini fuggire nella zona calda», raccontano. Ma non si esclude niente, neppure la sbadataggine. C’erano giovani che cucinavano con il barbecue. Pranzavano nel bosco, prima che fosse ingoiato dall’incubo di fuoco. 
 

 


Hanno dato fuoco al monte Conero, bruciacchiato la cartolina mozzafiato della pineta sopra la spiaggia di San Michele, acceso di terrore la vigilia di Ferragosto delle centinaia di bagnanti che nel clou dell’estate affollano il litorale da Bandiera Blu. È colpa di qualcuno se il piccolo paradiso è diventato un pezzo d’inferno che in pochi secondi ha fatto il giro dei social e ha messo in moto una gigantesca task force per tamponare l’emergenza di fuoco. Qualcuno che per una distrazione imperdonabile ha gettato una cicca di sigaretta accesa. O un piromane che non si trovava per caso sul sentiero che dalla pineta scende verso la baia, ma che come l’ombra di un’anima nera ha usato l’accendino sotto il manto di conifere che ardono crepitando di dolore.


Il sospetto
«Comunque è molto più doloso che colposo», si sente un filo di voce dietro una divisa verde madida di sudore, lo sguardo incollato sulla macchia nerastra del punto d’innesco, quando l’orizzonte del pendio comincia a far scorgere bar e ombrelloni- sul litorale. Sono le 19,30. Il fuoco è spento, l’elicottero continua a volteggiare ma l’attenzione è altissima perché i focolai potrebbero ravvivarsi da un momento all’altro. Due ore e mezzo prima, alle 17, un cliente arriva di corsa da Silvio Sud. Il tono è drammatico: «Il bosco prende fuoco». Il titolare Davide Cipolloni alza gli occhi, vede lingue di fuoco e abbassa lo sguardo sul cellulare per lanciare l’allarme. I vigili del fuoco accorrono in massa: venti uomini tra distaccamento provinciale di Ancona, servizio boschivo regionale e distaccamento porto, otto mezzi e l’elicottero.

L’evacuazione
C’è la Protezione civile, ci sono i carabinieri forestali guidati sul posto dal capitano Simone Cecchini, gli agenti della Questura di Ancona coordinati dal vicequestore aggiunto Cinzia Nicolini. Sul web e i display dei cellulari rimbalzano foto di fumo e fiamme dal cuore del monte, flash di paura scattati dalle spiagge e dalle barche che punteggiano il mare il 14 agosto. Sulla spiaggia i bagnanti cominciano a defluire, le avanguardie a bordo dei bus navetta e sui sentieri. Batticuore, panico. Poi, quando la bocca del fuoco si allarga e divora famelica la macchia mediterranea spinta dalla brezza, il rischio s’impenna e scatta il piano di evacuazione via mare anche dalla spiaggia Urbani. Tutti a bordo delle imbarcazioni che fanno la spola fino al punto di raccolta del porticciolo di Numana. Lo specchio di mare è chiuso a tutti in natanti. Sopra il bosco continua a bruciare, si arrende alle fiamme un ettaro di pineta tra il parco della Repubblica e la biforcazioni dei senti versi le spiagge Silvio Sud e da Marco. 

La paura
Il pericolo sembra scampato, anche per gli abitanti della case a due passi dal parco, e gli ospiti del campeggio a 150 metri di distanza. In via Giulietti si formano capannelli di turisti, dietro il tabaccaio nello spiazzo panoramico si ritrovano sindaco di Sirolo, Misiti e proprietario dell’area. Alle 20 l’incendio è domato.
Scatta la bonifica, e non sarà una passeggiata. Focolai sono in agguato. I carabinieri forestali cercano l’innesco: una traccia dovrà pure averla lasciata l’incendiario. Chi ha dato fuoco al Conero? Il sospetto fa venire i brividi: «Ho visto due ragazzini fuggire nella zona calda», raccontano. Ma non si esclude niente, neppure la sbadataggine. C’erano giovani che cucinavano con il barbecue. Pranzavano nel bosco, prima che fosse ingoiato dall’incubo di fuoco.

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