Non gli danno da bere, ubriaco
scatena il caos in un locale

Non gli danno da bere, ubriaco scatena il caos in un locale
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Giovedì 11 Maggio 2017, 05:25
SENIGALLIA - Giovane ubriaco entra al Saltatappo ma il barista gli nega alcolici, vedendolo già sbronzo, e lui reagisce dando in escandescenza. È accaduto martedì sera verso le 22.30 nella nota vinoteca sotto i Portici Ercolani dove sono dovuti intervenire i carabinieri per riportare la calma. Il protagonista, un 29enne afgano residente ad Ostra Vetere, è stato denunciato per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, rifiuto di fornire le proprie generalità e per l’ubriachezza molesta. Aveva un tasso di alcol nel sangue di 4,8 grammi per litro, al limite del coma etilico. Il 29enne di fronte al rifiuto ha iniziato a sbraitare all’interno del locale, prendendosela con tutti. All’arrivo della pattuglia del Radiomobile se l’è presa anche con i militari, insultandoli e spintonandoli. Nessuno però si è fatto male.

Una volta portato nella caserma di via Marchetti, i carabinieri hanno chiamato il 118 che ha inviato sul posto un’ambulanza. Di fronte all’elevato stato di ubriachezza i sanitari hanno somministrato un farmaco indicato nelle intossicazioni acute da alcol, il metadoxil. Il giovane si è calmato ma è stato rimesso in libertà solo dopo aver accertato che fosse innocuo e gli effetti dell’alcol fossero svaniti, per evitare che potesse generare altri problemi in città. I carabinieri lo hanno identificato ed è risultato trattarsi di un giovane afgano da qualche tempo residente ad Ostra Vetere che martedì sera era arrivato a Senigallia e, prima ancora di raggiungere il Saltatappo in cerca di altri alcolici, che gli sono stati negati, è riuscito ad ubriacarsi. È stato denunciato per l’ubriachezza molesta, avendo infastidito e spaventato i clienti del bar; per la resistenza e l’oltraggio a pubblico ufficiale avendo insultato e spintonato i carabinieri nel tentativo di sottrarsi al controllo e infine per il rifiuto di fornire le proprie generalità quando i militari, una volta immobilizzato, gli avevano chiesto di mostrare i documenti affinché potessero identificarlo.
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