ANCONA Per mesi avrebbe fatto calare il terrore sulle mura domestiche, prendendosela con la madre e la sorella più piccola. Quasi sempre, gli scatti d’ira avrebbero fatto seguito alle richieste di denaro. In più: botte, minacce, urla, danneggiamenti e persino l’auto bloccata con lo stendino e un lucchetto per fare un dispetto alla madre, la quale lo scorso settembre è stata costretta a sporgere denuncia contro il figlio, uno studente anconetano di 26 anni.
L’esito
Dalla denuncia è scaturito il procedimento penale terminato ieri mattina, quando il gup Francesca De Palma ha varato il patteggiamento: un anno e otto mesi, pesa sospesa, per il reato di maltrattamenti in famiglia. Da quattro mesi, sull’imputato - difeso dall’avvocato Roberto Marini - prende la misura del divieto di avvicinamento alla mamma e alla sorella. Il provvedimento era stato preso dal gip dopo le indagini lampo portate avanti dagli agenti della Squadra Mobile di Ancona. I fatti prendono in esame un periodo di tempo che fa riferimento alla scorsa estate, quando ormai i rapporti familiari si erano disgregati, soprattutto a seguito - dice la procura - delle continue richieste di denaro presentate dal 26enne alla mamma.
I fatti
Stando a quanto contestato, lo studente si sarebbe accanito in maniera quasi continuativa contro la donna, con spinte, calci, pugni e strattonamenti.
E ancora: il 26enne è accusato di aver aggredito la mamma, arrivata a casa per annaffiare le piante. Lui l’avrebbe presa per i polsi e poi spinta per le scale. Dopodiché, dice la procura, aveva raggiunto la strada per bloccare l’auto della donna, ancorando uno stendino per i panni alla ruota con un lucchetto. La vittima era stata costretta a chiedere un passaggio per poter tornare nel suo appartamento. Nei primi giorni di settembre, il 26enne avrebbe raggiunto casa dei familiari per minacciarli con tre arnesi da idraulico e avrebbe forato le gomme dell’auto della madre. Un cumulo di episodi che avevano spinto le vittime a sporgere denuncia.