Ancona, scatto in avanti per la penisola. Garofalo: «Via alla progettazione, inseriti fondi per lo studio»

L’Autorità portuale approva il bilancio di previsione ‘24: investimenti per 125 milioni

Ancona, scatto in avanti per la penisola. Garofalo: «Via alla progettazione, inseriti fondi per lo studio»
Ancona, scatto in avanti per la penisola. Garofalo: «Via alla progettazione, inseriti fondi per lo studio»
di Stefano Rispoli
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Giovedì 2 Novembre 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 12:56
ANCONA Dopo tanto parlare, la penisola, madre di tutte le opere nello scalo dorico, trova un riscontro concreto in un atto formale: lo sviluppo della sua progettualità è stato inserito nel bilancio di previsione 2024 dal Comitato di gestione dell’Autorità portuale. Una prima pietra virtuale che dovrà portare, da qui a non meno di un decennio, all’estensione a mare dello scalo: un’area lunga 400 metri, tra le banchine 27 e 28, dove dirottare i traghetti in arrivo al porto antico e recuperare spazi per il waterfront cittadino. Costo: 300 milioni circa. 

 


La partnership


L’altra novità è la convenzione con Cassa Depositi e Prestiti, una partnership che «ci consentirà di avere accesso diretto alle competenze e alle professionalità del Gruppo per accelerare la modernizzazione del sistema portuale e del porto di Ancona», sottolinea il presidente di Adsp, Vincenzo Garofalo. La collaborazione, sfruttando finanziamenti del Programma InvestEu, si concentrerà sulla realizzazione della penisola, «un’opera che disegna il futuro dello scalo», ribadisce Garofalo, ma anche del nuovo terminal passeggeri (investimento stimato: 20 milioni) negli spazi dell’ex complesso fieristico «per incrementare nel breve periodo la qualità dei servizi ai passeggeri». Un’opportunità per valorizzare i traffici traghetti Ro-Ro e per diventare «riferimento delle autostrade del mare, della rete centrale Ten-T e dei corridoi europei Scandinavo-Mediterraneo e Baltico-Adriatico», senza dimenticare «le potenzialità della trasversalità fra il mare Adriatico e il mare Tirreno». Lo sviluppo troverà concretezza nel Dpss, il Documento di programmazione del sistema portuale che, conferma Garofalo, «consegneremo entro l’anno al Mit». Il bilancio di previsione 2024, approvato dal Collegio dei revisori e dall’Organismo di partenariato della risorsa mare, delinea investimenti per 125,09 milioni di euro, parte di un programma triennale di interventi 2024-2026 da 767,44 milioni.

Per il 2024 la previsione di spesa, in conto capitale, è di 233 milioni, coperta da un avanzo di amministrazione di 270 milioni, frutto di finanziamenti pubblici già assicurati. Si prevede di chiudere il prossimo anno con un avanzo di 38 milioni, senza dimenticare le gare d’appalto indette per opere finanziate dal Pnrr per 38 milioni e le procedure avviate per altre opere da 11,25 milioni. 


Le priorità


Tra gli interventi prioritari programmati per il 2024 figurano l’adeguamento della banchina 23 (per un investimento di 17 milioni), l’escavo per l’adeguamento a -14 metri dei fondali antistanti il primo tratto della banchina rettilinea (4,5 milioni), l’approfondimento dei fondali della banchina 26 e delle altre banchine commerciali (12 milioni), l’ammodernamento delle gru della banchina 25 (per 1,6 milioni) e, per quanto riguarda la cantieristica, il completamento della progettazione per la realizzazione della seconda banchina di allestimento di Fincantieri (14,4 milioni). E poi, il completamento delle opere previste nel piano regolatore del porto, propedeutiche alla realizzazione della penisola, con il riempimento della vasca di colmata e la banchina di riva. «Abbiamo definito un bilancio di previsione responsabile e prudente, ma al tempo stesso ambizioso, che guarda avanti e dà priorità alle opere strategiche», rimarca Garofalo. E il discusso Molo Clementino? Il banchinamento del fronte esterno per la costruzione in 5 anni del molo Grandi Navi è inserito nella programmazione del 2025 per 22 milioni. La Regione ha inserito l’opera nel Piano delle infrastrutture, l’Autorità portuale è favorevole, mentre il sindaco Silvetti ha espresso parere contrario, ma ha rimandato la decisione al Mit, vincolata al rilascio della Valutazione di impatto ambientale.

 

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