ANCONA C’era una volta il rinomato reparto di Otorinolaringoiatria, fiore all’occhiello di Torrette, dove arrivavano da tutto il centro Italia per curare le più disparate patologie dell’orecchio, del naso e della gola, ma anche per sottoporsi a delicati interventi chirurgici, neoplasie comprese. Nel giro di pochi anni la situazione è cambiata drasticamente. In peggio. «Il reparto è stato ridimensionato, ci sono soltanto due posti letto per i ricoveri e i pazienti vanno a Fabriano per gli interventi più seri - denuncia un’utente -. Io stessa sono dovuta arrivare a Bologna per la rimozione di un tumore perché a Torrette non fanno più questo genere di interventi».
Il ricambio
Il lento decadimento del reparto di Otorino è cominciato dopo il pensionamento del dottor Antonio Napolitano, che era un’istituzione.
Il lustro
«In definitiva, noi anconetani siamo costretti a rivolgerci ad altre strutture, come quella di Fabriano», dove l’Unità operativa complessa di Otorinolaringoiatria al Profili è diretta dal 2017 dal dottor Andrea Pennacchi, anche lui cresciuto all’ospedale regionale. In sostanza, Otorino a Torrette si è trasformata in una struttura prevalentemente ambulatoriale, smarrendo le sue caratteristiche identitarie e anche il suo lustro, tant’è che è stata accorpata ai reparti di Chirurgia maxillo-facciale, Odontoiatria e Neurochirurgia. Colpa dell’effetto domino che ha travolto l’ospedale regionale, dove infermieri e precari cercano stabilità altrove e i reparti sono costretti alla fusione per mancanza di personale e di risorse che, però, ora la Regione promette, con 5,2 milioni di euro in più destinati a Torrette. L’inevitabile reazione a catena ha generato vuoti difficili da colmare. E la ricaduta è stata pesante specialmente sul reparto di Otorinolaringoiatria, che ha perso una buona fetta di pazienti, se non altro per l’incapacità di trattenerli. E non si parla solo di adulti, ma soprattutto di bambini, visto che a Torrette convergono anche tutti i piccoli pazienti che si rivolgono al Salesi per otiti, tonsilliti, sinusiti e altre patologie del cavo orale.
La promessa
«Siamo impegnati a rivedere gli atti aziendali, dobbiamo fare una ricognizione di tutti i reparti e stabilire dove serve cambiare lo stato delle cose e in che misura - commenta Armando Gozzini, direttore generale dell’Aou delle Marche -. Ribadisco che il nostro motto non è tagliare, bensì rilanciare e potenziare le strutture, inclusa l’Odontoiatria».