In lacrime per Marcello Benedetti
Era l’anima dello sport cittadino

In lacrime per Marcello Benedetti Era l’anima dello sport cittadino
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Domenica 28 Maggio 2017, 07:05
MONTEMARCIANO - Funerali in piazza Padella con la banda cittadina per Marcello Benedetti, scomparso ieri a 78 anni. Sport, teatro e musica in lutto per la perdita di un pezzo di storia della comunità di Montemarciano. Marcello Benedetti ha infatti fondato e presieduto dal 1987 fino allo scorso anno l’Unione polisportiva ricreativa, che riunisce varie società sportive di Montemarciano. Appassionato di teatro, faceva parte di una compagnia, la Unitre, con cui faceva delle rappresentazioni teatrali e poi suonava nella banda cittadina i piatti e più di rado la grancassa.

«Era un personaggio caratteristico – lo ricorda Liana Serrani, sindaco di Montemarciano – amante della buona cucina e abilissimo cuoco. Sempre il primo a organizzare iniziative, dalla Proloco alla banda musicale fino al gruppo teatro. Un uomo generoso che a Montemarciano tutti abbiamo amato». Tra i numerosi segni lasciati nella comunità, il più significativo riguarda lo sport e il suo impegno nel promuoverlo.

«Era un grande appassionato – racconta Fabio Bozzo, dirigente della sezione podistica – è stato uno dei fondatori dell’Unione polisportiva ricreativa, associazione che riunisce tutti gli sport secondari del territorio come tennis, ciclismo, basket, pallavolo e podismo. Fino allo scorso anno è stato anche il presidente. Ha fondato e realizzato per anni la famosa Monte-Marina-Monte, una gara podistica che quest’anno si svolgerà il 18 giugno e sarà ovviamente a lui dedicata, in suo onore».

La notizia della scomparsa si è diffusa in città ieri pomeriggio. I funerali sono stati programmati per domani alle 16 in piazza Vittorio Veneto, conosciuta daimontemarcianesi come piazza Padella. Un luogo molto caro a Marcello Benedetti e per questo motivo è stata scelta. Sarà presente anche la banda cittadina dove lui stesso ha suonato a lungo. La loro musica andrà a scandire l’ultimo saluto del presidente, come molti lo chiamavano a Montemarciano.
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