MONTEMARCIANO - Cani abbandonati al degrado, costretti a vivere su un terrazzino senza alcun riparo dalle intemperie o dal sole e a mangiare le proprie feci. È questa l’accusa che la procura muove nei confronti di una coppia di mezza età, marito e moglie, residente a Montemarciano. Per i due, difesi entrambi dall’avvocato Filippo Paladini, il processo si è aperto davanti al giudice Elisa Matricardi con l’accusa di maltrattamenti su animali.
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Sono dodici – prevalentemente meticci di taglia medio-piccola - quelli che sarebbero stati costretti a vivere in uno stato di incuria perenne, terminato nell’estate del 2016 con un blitz a casa degli imputati coordinato dalle guardie zoofile.
L’odore nauseabondo portato dalla sporcizia sarebbe stato anche avvertito dai vicini della coppia finita a processo. I cani sul terrazzo – dice l’imputazione – sarebbero anche arrivati ad azzuffarsi quando, di tanto in tanto, i padroni lanciavano cibo dalla finestra. Tre cani, invece, sarebbero stati tenuti legati con un catena a una ringhiera delle scale interne della casa. Con l’intervento delle guardie zoofile, gli animali erano stati sequestrati. Il procedimento ha tardato ad arrivare a dibattimento perché inizialmente nei confronti dei due imputati era stato emesso dal tribunale dorico un decreto penale di condanna. La difesa, convinta dell’innocenza della coppia, ha impugnato il decreto, decidendo di respingere le accuse nell’ambito di un processo pubblico. La prossima udienza, con l’audizione di alcuni testimoni, si terrà il 26 maggio.