JESI Le avrebbe rinfacciato di non essere italiana e di non aver alcun appoggio nel nostro Paese, tenendola in pugno fino a dirle: «Senza di me non sei niente». Ma, poi, l’avrebbe anche minacciata, insultata e percossa, arrivando a romperle il dito di una mano. Almeno questo contestala procura, che nei confronti di un 50enne della Vallesina ha contestato il reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della donna con la quale conviveva. Ieri il caso è stato trattato dal gup Francesca De Palma al primo piano del palazzo di giustizia di Ancona.
Le parti in causa
La difesa dell’imputato, rappresentata dall’avvocato Fabrizio Menghini, ha chiesto un rinvio per poter valutare un patteggiamento da concordare con la procura. D’altra parte, la donna - una ucraina di 40 anni - si è costituita parte civile con l’avvocato Fabrizio Belfiore. L’udienza è stata rinviata al 5 maggio. I fatti, avvenuti in una città della Vallesina e contestati dalla procura, abbracciano un lasso di tempo compreso tra il 2019 e il 2021, all’interno di una relazione fatta di molti litigi e incomprensioni. In più, stando a quanto denunciato dalla vittima ai carabinieri, ci si sarebbe messa la gelosia provata dall’imputato.
I punti deboli
Il 50enne avrebbe soprattutto preso di mira la donna per il fatto di essere straniera, facendole pesare di non aver alcun appoggio in Italia (tranne lui) e che non avrebbe mai ottenuto il rinnovo del permesso di soggiorno senza il suo aiuto.
Le lesioni
In un’occasione, avrebbe rotto alla donna un dito della mano. L’ucraina, denunciata dall’ex in un altro procedimento penale, è stata condannata per il reato di minacce. Nei confronti del 50enne non è mai scattata alcuna misura cautelare. Ieri, nessuna delle parti era presente nell’aula del gup.