ANCONA - La Geo Barents sta solcando l’Adriatico alla volta del porto di Ancona. L’arrivo rimane previsto alla banchina 22 per domani alle 17, salvo un peggioramento delle condizioni meteomarine. A bordo 48 migranti di cui 9 minori, ma come accaduto con l’ultimo sbarco a gennaio, al momento dell’identificazione il numero dei minorenni potrebbe aumentare.
Nel frattempo si è messa in moto la macchina dell’accoglienza.
La ricerca dei posti
La Cooperativa Polo9, che gestisce alcune strutture sul territorio regionale, al momento ha a disposizione 13 posti per adulti nel Cas di Ancona «che potrebbero diventare 16 nel caso di movimenti dell’ultimo minuto» spiega il referente Stefano Trovato. Anche la Cooss Marche si occupa di gestire il servizio prima accoglienza su territorio regionale: «al momento siamo quasi al completo in tutte le strutture - afferma il referente Sascha Smerzini -, stiamo facendo delle verifiche, eventualmente potremmo disporre solo di pochissime unità». Le strutture che fanno capo al Comune di Ancona sono sature. Quindi l’allocazione di tutti gli adulti potrebbe necessitare di un intervento delle strutture da fuori regione. I MINORI Mentre per i minori, visto il numero apparentemente contenuto, non dovrebbe esserci alcun problema. «Il Cas Futuro (ex Hotel Massi, ndr) - fanno sapere dalla Caritas Senigallia - è molto grande, quindi il problema non sarebbe tanto ospitare i minori in arrivo. Quanto riattivare una struttura che ad oggi è chiusa dopo essere stata utilizzata per l’ultimo sbarco più consistente. Ad ogni modo, qualora dovessimo essere coinvolti, valuteremo la soluzione in altri spazi di nostra competenza». Le altre strutture per minori non accompagnati presenti ad Ancona e Pesaro, e gestite da Polo9 all’interno del circuito Sai (Sistema Accoglienza Integrazione) sono piene.
L’organizzazione
Intanto le cooperative che si occupano di dare supporto logistico alle operazioni di accoglienza ai richiedenti protezione si preparano all’arrivo della Geo Barents. «Abbiamo provveduto al recupero di un kit di prima accoglienza - spiega Stefano Trovato, referente della cooperativa Polo9 - contente indumenti, beni di prima necessità, sapone, tutto ciò che può servire alle persone che poi verranno trasferite nelle strutture».