Marche, notte di paura
Forte scossa di terremoto 6.0, 53 morti

Pescara del Tronto nelle immagini riprese dall'elicottero della Forestale
Pescara del Tronto nelle immagini riprese dall'elicottero della Forestale
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Mercoledì 24 Agosto 2016, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 25 Agosto, 07:23

ANCONA - Sono 53 le vittime nelle Marche dello sciame sismico che sta interessando l'Italia Centrale, 159 quelli in totale in un bilancio destinato a crescere anche nelle prossime ore. L'ultima scossa poco prima delle 14 che ha fatto sobbalzare tutte le Marche con altre scosse che si sono susseguite nel corso del pomeriggio. Sale quindi a 46 il bilancio dei morti del terremoto nelle Marche, nella zona di Arquata del Tronto. Lo rende noto la Protezione civile regionale. Tutte le salme sono state portate nell'obitorio di Ascoli Piceno. «Si continua a scavare - dicono i soccorritori - ma purtroppo cresce la richiesta di bare e sacchi mortuari». Tra le vittime un'anziana coppia e un bambino che sono morti a Pescara di Arquata nei crolli provocati dal terremoto. La famiglia del bambino sarebbe ancora sotto le macerie. Si teme però che il bilancio possa aggravarsi: a Pescara di Arquata si vede, secondo quanto riferisce la reporter dell'Ansa, «un unico blocco di macerie sulla strada, la gente piange mentre cammina e si avvia verso il paese». Sono molti i dispersi: secondo alcune fonti almeno un centinaio.

Due bambini sono stati estratti vivi dalle macerie di Pescara del Tronto. La nonna, dove erano ospiti, li ha infilati insieme a lei sotto al letto. La donna risponde da sotto le macerie. Tutta la frazione continua ad essere inaccessibile dalla statale. I volontari portano acqua e coperte. I feriti più gravi vengono trasferiti all'ospedale di Torrette.

«Il paese è completamente distrutto. Lavoriamo con le mani per tirare fuori qualche sopravvissuto»: così il sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci, impegnato nei soccorsi dopo il disastroso terremoto della notte scorsa. Nel campo sportivo alle porte del centro sono stati allestiti due ospedali da campo. Sul terremo di gioco numerose ambulanze, un'autobotte della Polizia e un elicottero della Forestale. Le camionette dei Vigili del fuoco si spostano in continuazione. Nel paese la gente si sposta con sguardo ancora terrorizzato, alcuni in lacrime. Molti indossano ancora il pigiama e si proteggono con delle coperte anche se la temperatura è piuttosto calda. Quasi tutti hanno in mano delle bustine di plastica con gli effetti personali che sono riusciti a portare via dalle abitazioni. Diversi anche i bambini e i cani al guinzaglio. Ad Arquata del Tronto vivono normalmente circa 1.200 persone in tredici frazioni. «In questo periodo - ha spiegato ancora il sindaco - salgono a 5-6.000, molti dei quali provenienti da Roma e dalla costa adriatica».

Petrucci sottolinea che sono crollati «tutti gli edifici pubblici e anche la caserma dei Carabinieri è stata danneggiata». «Attendiamo - ha aggiunto - l'arrivo delle tende per la notte, sperando che chi è rimasto senza casa non voglia rimanere davanti all'abitazione danneggiata».


Quasi 150 le scosse dello sciame sismico che sta ancora proseguendo. Due le più forti. La prima, alle 3.36, magnitudo 6.0, ha svegliato tutto il centro Italia. La seconda un'ora dopo, alle 4.34, di magnitudo 3.4. La prima scossa è stata avvertita in tutta la regione: il sisma sarebbe di magnitudo 6 con epicentro vicino Accumoli in provincia di Rieti. Secondo il sito del'Ingv, la scossa è a 4,2 chilometri di profondità. Moltissisme persone in strada. Ieri sera invece nelle Marche c'è stato un terremoto 2.0 con epicentro vicino a Serravalle di Chienti. Sono già stati aperti molti centri operativi mentre si sono mobilitate colonne mobili dei genieri da Roma, della protezione civile Marche e dell'Anpas da Ancona.
 

 


Particolarmente colpito l'Ascolano: case lesionate ad Arquata e una chiesa diroccata al cimitero di Force. Il piazzale dello stadio di Ascoli si è riempito di persone. Nel capoluogo c'è stato un blackout ma la situazione èpresto tornata alla normalità. Ma è ad Arquata che c'è la situazione più tragica. Tre le frazioni particolarmente interessate: Borgo, Trisungo e Pescara di Arquata dove il primo bilancio, ancora provvisorio, è tragico: dieci le vittime.

«Si sentivano voci da sotto le macerie che gridavano: 'aiutateci, aiutateci'. Mio padre e mia madre sono feriti, ma vivi». È la testimonianza di una giovane donna nella sala d'attesa del pronto soccorso dell'ospedale di Ascoli Piceno. «Ero a Pagliare e dopo la scossa mi sono precipitata a Pescara del Tronto dove vivono i miei. Alcuni amici ci hanno aiutato ad estrarli - racconta in lacrime -: mia madre ha un braccio rotto e una lesione alla testa per fortuna non grave. A Pescara del Tronto è un macello. Sono morte almeno tre persone, un bambino l'ho visto passare davanti a me portato a braccia dallo zio che chiedeva disperatamente aiuto. Tantissimi i crolli»

La polizia stradale segnala presenza di sassi e detriti sulla Salaria e invita alla massima prudenza: si ipotizza la chiusura. Un crollo ha interessato la parte esterna dell'ospedale di Amandola che è stato evacuato. Altri crolli segnalati a Gualdo e Mogliano di Macerata. Nel Fermano, crolli a Monsampietro: evacuate case del centro.

La scossa di terremoto è stata avvertita con grande intensità nel comprensorio fabrianese. Il sindaco Giancarlo Sagramola ha subito attivato il comitato operativo comunale e sta seguendo la situazione. «La scossa si è sentita molto forte e tanti cittadini sono in strada ma al momento non si segnalano danni, anche se in molte case sono cadute suppellettili», dice il sindaco Sagramola, che gestì in prima persona, come responsabile del comitato operativo comunale l'emergenza del terremoto Marche-Umbria iniziata il 26 settembre del '97. A Fabriano molti cittadini stanno trascorrendo la notte in auto, radunati nel 'parcheggione' di viale Moccia. 

Anche anche altri comuni della provincia di Ancona hanno aperto nel cuore della notte i comitati operativi per gestire eventuali emergenze per il terremoto. Tra questi Filottrano, dove le scosse hanno svegliato la popolazione, scesa in strada. Le squadre della Protezione civile stanno perlustrando il territorio comunale, ma al momento non si segnalano danni. 

Due chiese chiuse per precauzione a Filottrano, quella di Santa Maria Assunta e al monastero di Santa Chiara, a causa di alcuni distacchi di parti di intonaco e cornici. Ne dà notizia il sindaco Lauretta Giulioni, dopo un sopralluogo fatto insieme all'assessore Doriano Carnevali, i vigili urbani e il parroco don Carlo Carbonetti. "Abbiamo verificato la stato delle nostre chiese - scrive il sindaco sul suo profilo Facebook -. Non sono emersi danni strutturali ma alcuni distacchi di intonaco o cornici da verificare nelle chiese di Santa Chiara e della Pieve, che per precauzione verranno momentaneamente chiuse. Se avete riportato danni segnalateli agli Uffici comunali competenti che assicurano un pronto intervento".

Ai vigili del fuoco della provincia di Ancona stanno arrivando decine di chiamate di cittadini allarmati, dalla costa all'entroterra, ma al momento non si segnalano feriti o gravi danni. Sopralluogo a Fabriano Neanche al 118, dove pure molti hanno chiamato per avere informazioni, risultano conseguenze per la cittadinanza in provincia di Ancona.

SI CERCANO DUE BIMBE TRA LE MACERIE

OSPEDALI ALLERTATI, SI MUOVONO I GENIERI 

SALARIA A RISCHIO, SI VA VERSO LA CHIUSURA

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