JESI - Poco più di un mese al via – dal 23 febbraio prossimo – ai licenziamenti. A procedura di mobilità aperta, dal 10 dicembre scorso, è questa la situazione dei lavoratori Caterpillar di Jesi. Ed è per questo che non si ferma la mobilitazione al presidio all’esterno della fabbrica. Le ultime nuove – ovvero l’apertura del tavolo di confronto sulla vicenda al Mise e soprattutto la disponibilità della multinazionale americana a cedere il sito con alcuni interessamenti già in atto – hanno aperto spiragli. Ma non c’è ancora spazio per il sorriso.
E la prima reale novità che dipendenti e sindacati attendono nei prossimi giorni è che Caterpillar mostri piena disponibilità acconsentendo ad un prolungamento dei tempi sia per la procedura sia per le trattative in vista d’una cessione.
Un primo soggetto interessato allo stabilimento, la lombarda Duplomatic, sarà in visita in via Roncaglia giovedì prossimo, vigilia dell’apertura, il giorno dopo, del tavolo al Mise. Il fatto che l’azienda di Parabiago lavori in campo analogo a quello di Caterpillar e ne sia potenziale concorrente potrebbe giocare un ruolo. Duplomatic pare non essere l’unica possibilità e Caterpillar ha parlato di disponibilità a cedere ad eventuali interessati fra i suoi fornitori, presso i quali potrebbe mantenere anche parte degli ordinativi.
Altrettanti nodi da sciogliere e che richiedono, appunto, tempo. Intanto ieri al presidio la visita dei volontari dell’Auser provinciale Ancona, che hanno consegnato alla Rsu Caterpillar 500 mascherine Ffp2. «Un piccolo ma concreto atto di solidarietà- dice la presidente provinciale Manuela Carloni- per esprimere vicinanza a lavoratori e famiglie e tenere alta l’attenzione. Responsabilità di tutti lavorare perché Caterpillar rimanga sul territorio e non sia disperso questo importante patrimonio produttivo, umano, professionale».