Ancona, incendio nella notte al PalaVeneto. Paura tra i residenti, caccia ai clochard piromani colpevoli

Incendio nel PalaVeneto
Incendio nel PalaVeneto
di Stefano Rispoli
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Sabato 22 Luglio 2023, 01:40 - Ultimo aggiornamento: 12:05

ANCONA - Tutti in strada, nel pieno della notte, con il cuore in gola, un fazzoletto a coprire naso e bocca e lo spavento dipinto negli occhi. Per non respirare il fumo, insopportabile, c’è chi si è dovuto barricare in casa con le finestre chiuse e il ventilatore puntato addosso in un clima già di per sé bollente. Altri hanno proprio rinunciato a dormire. Per tutta la giornata di ieri un odore acre, di plastica e gomma bruciata, ha pervaso il quartiere: proveniva dalla pancia del PalaVeneto che qualcuno ha dato alle fiamme.

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 Le segnalazioni

L’emergenza è scattata attorno all’1,30 quando i residenti hanno segnalato al 112 il fumo che fuoriusciva dalle grate sulla strada.

Arrivava dai sotterranei del palas abbandonato da tre anni dove, pare, da tempo fossero accampati degli homeless. Ma non si sarebbe trattato di un rogo accidentale. Nei locali accanto alla vecchia piscina, infatti, è stato trovato del materiale accatastato - sedie, materassi, vecchio mobilio - a cui qualcuno avrebbe dato fuoco intenzionalmente. Che ci sia la mano di giovani vandali, da tempo padroni della zona?

Le indagini

Lo accerterà la polizia, intervenuta con i vigili del fuoco che hanno tempestivamente spento il principio d’incendio, facendosi spazio tra ciò che resta di un impianto sportivo colpevolmente abbandonato, che trasuda storia e che è in attesa di un maxi progetto di riqualificazione. Al loro arrivo, i pompieri non hanno trovato nessuno. Spento il rogo, hanno aperto tutte le porte e le finestre del palas, presidiate nel corso della giornata di ieri dalla polizia locale, per far uscire il fumo che ha tenuto sveglio il quartiere. «Da tempo vediamo ragazzi che entrano ed escono dal palazzetto - racconta una residente -. Un paio di settimane fa i vigili erano intervenuti perché c’era una perdita d’acqua: avevano murato tutto, ma il giorno dopo una porta era stata di nuovo forzata. Siamo stati costretti a trascorrere la notte barricati in camera da letto, con le finestre chiuse e una temperatura micidiale, con la paura che l’incendio potesse estendersi». Il rischio c’era: il PalaVeneto è pieno di materiale facilmente infiammabile, una bomba a orologeria. Per fortuna le segnalazioni e l’intervento immediato dei vigili del fuoco hanno scongiurato il peggio.

Bomba a orologeria

Che prima o poi sarebbe successo qualcosa, tutti se lo aspettavano. La situazione è fuori controllo. E non parliamo di una periferia degradata, ma di via Veneto, a due passi dal centro storico, dove insiste un altro edificio horror in attesa di rinascita, l’ex Ipsia, assalito a più riprese dai vandali: diventerà la sede dell’Inail, ma intanto è un altro emblema della vergogna. Nel perimetro del PalaVeneto la precedente amministrazione aveva installato delle telecamere di sicurezza: ammesso che funzionino, potrebbero aver ripreso i piromani che hanno rischiato di scatenare l’inferno l’altra notte in via Veneto. Un’emergenza senza fine. Due domeniche fa un abitante della zona, in veste di detective, aveva segnalato alle forze dell’ordine la presenza di un furgone da cui salivano e scendevano degli stranieri con bobine di rame rubate dal palazzetto-fantasma. I malviventi poi sono scappati senza che nessuno sia riuscito a prenderli. Ladri, clochard, teppisti: il PalaVeneto è sotto assedio, come dimostrano anche i resti di pic-nic organizzati da alcuni giovani: party a base di alcol e droga, dentro e fuori il vecchio tempio dello sport. Murare porte e finestre non è servito a nulla. Qui c’è bisogno di un presidio costante, nella speranza che l’agognato restyling parta il prima possibile.

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