ANCONA Quattro mesi dopo le dimissioni dell’ex comandante Liliana Rovaldi, arriva la nomina del tenente colonnello Marco Ivano Caglioti alla guida del corpo della polizia locale di Ancona. Entrata in carica a dicembre del 2017, Rovaldi sarebbe dovuta tornare in forze al comando di Jesi. Ma alla fine ha prevalso la scelta di andare in pensione. A quel punto si è aperto un periodo in cui la figura apicale dei vigili urbani è rimasta vacante, fino all’emanazione del bando che ha portato all’incarico conferito a Caglioti. «Sono emozionato - ha ammesso a caldo il neo comandante -. Attenzione massima alle problematiche del personale: implementazione prima di tutto e formazione».
Le riflessioni
Il sindaco Daniele Silvetti ha sciolto la prognosi nella giornata di ieri, dopo lunghe e combattute riflessioni.
La decisione
Alla fine ha prevalso la candidatura di Caglioti (per non dire la linea di Zinni). «Avevo tutti i requisiti concorrenziali - sottolinea il neo comandante - e poi sono un interno, conosco molto bene la macchina». Che quindi se l’aspettasse un po’? «Quando si partecipa ad un concorso lo si fa per vincere - si limita a replicare Caglioti -. Ora la massima collaborazione con l’amministrazione comunale». Il sindaco resta pragmatico: «Da domani al lavoro» commenta in un post sui suoi profili social. E il lavoro di Caglioti sarà complesso visti i tanti nodi da sciogliere per quello che sarà il modello del corpo della polizia locale nella visione dell’amministrazione Silvetti. Non solo multe e traffico, nell’idea di Zinni, ma più presenza sul territorio per garantire maggiore sicurezza ai cittadini. Tra le priorità, inoltre, il rafforzamento del corpo di polizia locale attualmente composto da 85 unità, troppo poche secondo Zinni e Silvetti che vorrebbero dare ai vigili compiti più “virtuosi” e importanti nell’ambito del monitoraggio della città e delle sue aree critiche. Per quanto riguarda il trattamento economico, invece, il nuovo comandante percepirà 45.260 euro lordi come stipendio tabellare e 42.500 euro lordi come stipendio di posizione. Dunque si apre per la città di Ancona un nuovo scenario sul fronte della gestione dei vigili. Tra l’altro Caglioti annovera nella sua storia una lunga appartenenza al corpo della polizia giudiziaria di cui ne è stato anche responsabile. Fino a quando, però, la precedente giunta ha deciso di smembrarlo fino a farlo scomparire all’indomani dell’avvio dell’inchiesta “Ghost Jobs”. Manovra che allora, nel 2019, aveva fatto scattare i consiglieri di opposizione.
Il tetris
Ora tra le intenzioni, per altro già dichiarate, del vicesindaco Zinni c’è proprio quella di rimettere in sesto il corpo di polizia giudiziaria. Insomma, il comando di via dell’Industria si appresta ad affrontare grandi cambiamenti. È infatti scontato che con l’arrivo di Caglioti ci sarà anche un avvicendamento tra altre figure all’interno dei vigili. Delle 15 direzioni in capo al Comune di Ancona, una è fatta. Ne mancano solo altre 14. Per Silvetti non è altro che l’inizio di un tetris che produrrà una nuova conformazione degli uffici comunali.