Guardie giurate e controllori con bodycam, la svolta di Conerobus: «Stop a scrocconi, teppisti e violenti sui bus»

Guardie giurate e controllori con bodycam, la svolta di Conerobus: «Stop a scrocconi, teppisti e violenti sui bus»
Guardie giurate e controllori con bodycam, la svolta di Conerobus: «Stop a scrocconi, teppisti e violenti sui bus»
di Stefano Rispoli
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Sabato 6 Gennaio 2024, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 15:45

ANCONA A bordo, controllori muniti di bodycam. A terra, guardie giurate incaricate di verificare i biglietti all’ingresso, con licenza di salire sui bus in caso di aggressioni o situazioni di emergenza. È su questo doppio binario che si muove la Conerobus, con l’obiettivo da un lato di fermare gli scrocconi, dall’altro di garantire sicurezza agli autisti e ai passeggeri, sempre più spesso nel mirino di violenti e vandali.

La riunione

Lunedì si terrà una riunione informale del Cda dell’azienda per decidere a qualche istituto affidare il servizio di vigilanza supplementare, opzione prevista da un decreto del Viminale del 2009. «Non starò a guardare mentre degli incivili pensano di deteriorare la cosa pubblica con azioni che mettono a repentaglio la sicurezza del trasporto pubblico, aggredendo gli autisti o offendendoli», tuona Italo D’Angelo, presidente di Conerobus. L’ultimo allarme rosso è scattato il 30 dicembre a bordo della linea 30: un ubriaco ha messo le mani al collo dell’autista perché gli era caduta la spesa per una frenata improvvisa. «Ogni atto di violenza troverà l’azienda al fianco dei propri dipendenti - ribadisce D’Angelo -. La politica di sicurezza non può essere affidata al volontariato, ma richiede l’intervento di figure specializzate previste dalla legge che operano a supporto delle forze dell’ordine e che, pur avendo un costo, consentiranno all’azienda di recuperare somme considerevoli e di tutelare beni costosi. Resta determinante il concorso, tramite personale specializzato interno, nel controllo dei titoli di viaggio per eliminare il fenomeno dell’evasione». L’investimento, per D’Angelo, produrrà un ritorno economico in termini di minore abusivismo e minori danneggiamenti ai mezzi pubblici. Dunque, non graverà su un bilancio che l’azienda è impegnata a risanare. «Gli amministratori che ci hanno preceduti in Conerobus ci hanno lasciato una società con perdite per ben 11.487.479 euro, di cui 4.430.031 maturate nel solo esercizio 2022 - ricorda D’Angelo -. I soci hanno deliberato la copertura delle perdite mediante azzeramento delle riserve per 4.222.629 euro e riduzione del capitale sociale, passato da 12.355.705 a 5.090.925 euro. La gestione è tornata in pareggio e d’ora in poi verrà svolta mantenendo tutti gli equilibri di bilancio».

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