Portonovo, frana choc: fuggi fuggi dei bagnanti ma le transenne non fermano gli irriducibili della tintarella

Portonovo, frana choc: fuggi fuggi dei bagnanti ma le transenne non fermano i furbastri della tintarella
Portonovo, frana choc: fuggi fuggi dei bagnanti ma le transenne non fermano i furbastri della tintarella
di Roberto Senigalliesi
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Lunedì 3 Luglio 2023, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 14:13
ANCONA Prima domenica di luglio e primo brivido a Portonovo. Attorno alle 12 una frana si è staccata dal costone nei pressi della zona sud della Vela creando allarme e paura fra chi - ed erano in tanti - si trovava a ridosso del costone. L’allarme ha subito attivato la Capitaneria di porto, i Vigili del fuoco e la Polizia locale che, dal mare e da terra, hanno fatto sgomberare tutta la zona che va dalla chiesetta di Santa Maria fino allo scoglio della Vela, in quel momento piena di bagnanti. Zona, peraltro, già interdetta allo stazionamento come indica bene la segnaletica, ma che regolarmente è sempre piena di gente, amanti di un posto incontaminato e molto bello, ma proibito.


I capanni abusivi 


In diversi, addirittura, hanno creato dei veri e propri capanni e ripari artigianali per proteggersi dal sole e negli anni scorsi in molti trascorrevano la notte qui, in riva al mare. L’allarme di ieri mattina ha posto di nuovo l’attenzione sul fenomeno dei “furbetti della tintarella”, ovvero di chi si avventura in zone vietate, magari giocando alla roulette russa con la fragile falesia del Conero. Ieri mattina è scattato il fuggi fuggi quando si è verificata la frana. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito. Tutte le persone presenti oltre i cartelli di divieto sono state fatte sgomberare e l’intera zona è stata transennata con i nastri bianche e rosse.

Ma non è scattata neppure una multa (perché?) e appena le forze dell’ordine si sono allontanate, molti bagnanti sono ritornati nelle loro posizioni di partenza, a prendere tranquillamente il sole come se nulla fosse successo, come testimoniano le foto scattate attorno alle 17. Ma il pericolo è reale perché già in diverse occasioni, in questa zona ma anche in altre fra Portonovo, Mezzavalle e il Trave, si sono verificati frane e smottamenti.

Chi controlla?

A questo punto, vista la situazione, si impone una domanda: a che servono i cartelli, ben visibili, di divieto di accesso, gli avvertimenti e i transennamenti se poi nessuno controlla? Un interrogativo che riguarda anche le altre zone interdette perché a rischio. Soprattutto quelle del Trave, dove in passato alcuni bagnanti che stazionavano in zone proibite sono stati costretti a precipitose fughe e alcuni sono rimasti feriti. Così come nel tratto che dalla spiaggia libera Ramona, a nord di Portonovo, porta a Mezzavalle, dove addirittura i cartelli di divieto sono misteriosamente scomparsi. Un tratto che addirittura molti percorrono a piedi, passando anche sull’acqua, con alle spalle la pericolosa falesia a picco. O dove in tanti, come abbiamo verificato sia ieri che nei giorni scorsi, si fermano a prendere il sole con tanto di ombrelloni e borsoni per l’intera giornata. Posti splendidi, indubbiamente, ma estremamente pericolosi. Eppure in pochi rispettano i divieti e, soprattutto, in pochi controllano. 

 

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