Accanto a Scarponi i disegni dei figli
​Il padre: «Come faremo senza di te?»

Il padre di Michele Scarponi davanti alla bara del campione nel palasport di Filottrano
Il padre di Michele Scarponi davanti alla bara del campione nel palasport di Filottrano
di Lorenzo Sconocchini e Stefano Rispoli
5 Minuti di Lettura
Lunedì 24 Aprile 2017, 07:57 - Ultimo aggiornamento: 20:25

ANCONA - «Oggi è peggio di ieri, è uno strazio infinito». Per otto ore è rimasto immobile a vegliare il corpo del figlio, seduto alla destra del feretro. Giacomo Scarponi non ha mai smesso di accarezzarlo sulla fronte, di baciarlo, di accudirlo. Non ha mai distolto lo sguardo dal suo Michele, come per non perdere neanche un minuto prezioso delle ultime ore in cui potrà contemplare il suo campione. «Un campione, sì, ma noi abbiamo perso un figlio», sussurra alle centinaia di persone arrivate da ogni parte d’Italia per un ultimo saluto all’Aquila di Filottrano. Era lui a consolare amici e conoscenti, amorevole e impenetrabile, con la straordinaria forza d’animo di un papà che ha insegnato al figlio, e farà altrettanto con i nipoti, ad essere un uomo coraggioso.

Ha il volto sereno
Seduta di fronte al marito, nella camera mortuaria di Torrette, c’è Flavia, la mamma di Michele, distrutta dal dolore. «Figlio mio, come faremo, non ti rivedremo più», grida sconsolata. «Era partito presto, voleva fare solo due ore in bici per trascorrere più tempo possibile con i gemellini. Ha il volto sereno, sembra che non soffra. Ma adesso non c’è più». Marco e Silvia abbracciano mamma Flavia, provano a farsi forza a vicenda. Una rosa bianca accarezza Michele, vestito con la stessa tuta azzurra e lo stesso berretto che indossava lunedì scorso, quando a 37 anni ha trionfato alla prima tappa del Giro delle Alpi. Con la mano destra stringe un crocifisso. Accanto al corpo, i disegni dedicati al papà da Giacomo e Tommaso che, diceva sempre Michele, «sono il mio successo più bello».

 

I bimbi a casa con la mamma

I gemellini sono rimasti a casa: Anna, la loro mamma, li ha raggiunti subito, dopo essersi intrattenuta per un’ora a pregare in lacrime sul feretro del marito che alle 17,35 è stato portato all’esterno, tra gli applausi di centinaia di persone, per poi essere trasferito al palas di Filottrano per una veglia notturna. «Non ce l’aspettavamo così presto, ci ha preceduto nella scalata al Paradiso», ha confidato la signora Flavia a don Luigi Pesaresi, storico parroco della chiesa di Sant’Ignazio a Cantalupo che nel 2006 celebrò il matrimonio di Michele e Anna. «Lo conoscevo da 30 anni, viveva per lo sport e la famiglia - dice don Luigi -. Era amico di tutti e tutti gli volevano bene». 

L’ulivo come simbolo
L’Aquila torna nel suo nido e ad aspettarlo, al centro della camera ardente allestita al PalaGalizia da ieri pomeriggio, trova una pianta d’ulivo. «Simboleggia le nostre terre ed è una pianta resistente al caldo e al freddo, proprio come un ciclista, che soffre di tutto e non cede», spiega Niso Belardinelli, appassionato di ciclismo e amico personale di Michele, illustrando la scenografia scelta dal Fan Club per l’ultimo saluto. Il rientro del campione è stato anticipato: lo aspettavano per questa mattina, invece il feretro è rientrato a Filottrano ieri alle 18 e 30 da Ancona e prima di dirigersi al palasport il corteo funebre ha attraversato corso del Popolo. Già ieri sera centinaia di filottranesi hanno reso omaggio all’Aquila di Cantalupo. Per agevolare le visite è previsto un percorso: si entra da sinistra per uscire a destra, con la possibilità di soffermarsi davanti al feretro per un saluto. Si scorre accanto a una gigantografia in cui si vede Michele a Firenze, e la maglia della sua squadra, l’Astana. Altre due foto di dimensioni più ridotte immortalano la Coppa al Giro d’Italia e alla Tirreno Adriatico, con le maglie indossate dal campione. C’è anche un ricordo dell’ultima vittoria dell’Aquila, che lunedì scorso si era aggiudicato la prima tappa del Tour of the Alps.

La camera ardente resterà aperta per una veglia di preghiera no-stop che è durata tutta la notte scorsa e proseguirà oggi e per un’altra notte ancora, fino ai funerali che si terranno domani alle 15 e 30 nel vicino campo sportivo comunale San Giobbe, a pochi passi da casa di Michele, secondo le volontà dei familiari. Tra camera ardente e funerali, si stima che possano essere 6-7.000 le persone che renderanno omaggio al campione travolto e ucciso sabato mattina da un furgone durante un allenamento. Oltre all’Astana, la squadra di cui era capitano, si attendono tantissimi personaggi dello sport, tra cui l’ex azzurro Mario Cipollini, il presidente nazionale del Coni Giovanni Malagò e i rappresentanti di tanti club sportivi non solo marchigiani. 

Il piano viabilità
Il Comune di Filottrano, in vista dell’eccezionale afflusso nella zona degli impianti sportivi, ha messo a punto un servizio d’ordine e di viabilità che prevede l’impiego di carabinieri, polizia, vigili urbani e volontari della protezione civile e dell’associazione nazionale carabinieri. Saranno utilizzabili i parcheggi vicino all’ex bocciodromo e dietro i campi da tennis e sarà possibile sostare (ma su un solo lato) anche sull’ex statale 362 e in via Italia. La viabilità sarà a senso unico in entrata da via Gemme (accanto all’ingresso del campo sportivo San Giobbe), proseguendo poi per l’anello di Santa Maria e uscendo da via San Giobbe. Per i funerali l’altare sarà allestito al centro del campo, rivolto verso la tribuna, con file di panche e sedie anche sul prato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA