Fabriano, addio Ostetricia e protesta choc
Sindaco e amministratori lasciano il Pd

Fabriano, addio Ostetricia e protesta choc Sindaco e amministratori lasciano il Pd
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Mercoledì 23 Dicembre 2015, 12:13 - Ultimo aggiornamento: 12:14
FABRIANO - "Se la scelta di chiudere il Punto nascite di Fabriano è una scelta politica, si risponde con la politica". Così il sindaco Giancarlo Sagramola, gli assessori Claudio Alianello, Giovanni Balducci e Barbara Pallucca, il presidente del consiglio Renzo Stroppa, l’intero gruppo consiliare Bruno Giordani, Quinto Balducci, Riccardo Crocetti, Vincenzo Castriconi si sono sospesi dalla iscrizione al Pd ed hanno chiesto la convocazione degli organismi di decisione e di garanzia del Partito Democratico. "Questa scelta politica non è presente nel programma elettorale dell’attuale Presidente della Regione Marche - scrivono in un comunicato -. La scelta politica di quali Punti nascite devono essere mantenuti sul territorio marchigiano non è stata mai presentata, discussa e avallata dagli organismi del Partito Democratico a cui i nostri esponenti partecipano". La scelta politica "non rispetta lo statuto regionale che vuole pari condizioni per tutti i cittadini delle Marche sia che siano residenti sulla costa che nelle aree interne". Continuano. "Noi vogliamo discutere e concordare. Non ci è stato consentito poter portare le nostre ragioni nei luoghi in cui le decisioni sono state adottate se gli organismi sono stati convocati e se hanno deciso. Vogliamo sapere se è una decisione politica tenere chiuso metà del reparto medicina con l’intasamento del pronto soccorso. Vogliamo sapere se è una scelta politica non aprire il Day surgery e non completare i lavori per la rianimazione". Concludono sindaci e assessori. "Vogliamo sapere se è una decisione politica non avere gli ambulatori cardiologici da agosto e se lo è quella di fermare il progetto per gli ambulatori senologici. Quale altre scelte politiche dobbiamo attenderci? Ci batteremo per le nostre ragioni, noi non siamo disposti a smettere di lottare per il nostro ospedale e per il diritto alla salute dei cittadini dell’entroterra".
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