FABRIANO - Nuove giornate di cassa integrazione in vista alla Whirlpool, alcune anche di chiusura dello stabilimento di Melano. E lo stato di agitazione dei lavoratori, proclamato nelle scorse settimane dalle organizzazioni sindacali, è destinato presto a trasformarsi in stato di mobilitazione, non escludendo il ricorso allo sciopero.
E’ quanto emerso ieri nel corso delle assemblee che Fim, Fiom e Uilm hanno tenuto con i dipendenti della multinazionale statunitense (una con gli impiegati della sede centrale; tre, a seconda dei turni, con gli operai dell’impianto di Melano) per fare il punto della situazione relativa al piano industriale dell’azienda.
La situazione
Il management del colosso americano ha già fatto sapere che il progetto di riorganizzazione è tuttora in fase di studio e che potranno esserci aggiornamenti con la comunicazione dei risultati inerenti al terzo trimestre, verosimilmente intorno alla terza settimana di ottobre.
«I dipendenti di Whirlpool – ha detto ieri Barbara Tibaldi della segreteria nazionale della Fiom – sono consapevoli di quanto sarà difficile il prossimo autunno. Dall’azienda si hanno continue conferme che intende lasciare l’Europa. In più, si prosegue con l’utilizzo della cassa integrazione e della pressione sui lavoratori in modo unilaterale. Ancora una volta la politica non risponde e lascia soli i lavoratori. Senza un Governo autorevole, che sappia fare politiche industriali e che sappia parlare con i grandi gruppi stranieri, siamo abbandonati contro le logiche predatorie delle multinazionali, le quali se ne vanno dal nostro paese, causando desertificazione industriale - ha concluso -. Noi, però, non ci arrenderemo. Scatteranno presto le mobilitazioni dei lavoratori».