Fabriano Film Fest, tanto spazio
dedicato a recitazione e scrittura

Fabriano Film Fest, tanto spazio dedicato a recitazione e scrittura
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Lunedì 23 Maggio 2016, 17:25 - Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 17:39
FABRIANO - “Cosa è recitare? Recitare è ‘fingere il vero’, grazie alla capacità di guardarsi sempre intorno per dare attenzione alla vita, alle cose e alle persone”: è iniziato così - sabato 21 maggio - il workshop di dizione e recitazione tenuto presso il Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano che ha aperto il Fabriano Film Fest (FFF), festival internazionale del cortometraggio organizzato dalla città fabrianese. 

Il workshop si è rivolto ad una ventina di appassionati e aspiranti attori che, per tutta la giornata e gratuitamente, si sono esercitati con la voce e la recitazione di film, guidati dagli attori Valentina Tomada, Ciro Scalera ed Elisabetta De Vito, quest’ultima nominata ai David di Donatello 2016 per il film “Non essere cattivo”. Il giorno seguente, domenica 22 maggio, è seguito il workshop di scrittura tenuto da Lorenzo Favella, sceneggiatore di successo per serie TV e film, che ha visto protagonisti altri quindici provetti scrittori.

I corsi hanno avuto un taglio fortemente esperienziale, consentendo ai partecipanti di mettersi in gioco con carta, penna, interpretazioni di scene e telecamere.  Nella giornata di sabato, i partecipanti hanno lavorato sulla respirazione diaframmatica, l’emissione ed il volume della voce, l’articolazione e la dizione delle parole, soffermandosi sugli errori tipici di pronuncia, con particolare riferimento a quelli intrinsechi della cadenza marchigiana. Nel pomeriggio, si sono imbattuti in una scena di tensione e drammaticità, tratta dal film “Saturno Contro” di Ferzan Özpetek, recitando davanti ad una telecamera e ricevendo feedback personalizzati.

Nella giornata di domenica si è esplorato quello che succede dietro e prima delle riprese, ripercorrendo il processo che porta alla scrittura di un testo destinato a diventare film o serie TV: dalla definizione del soggetto alla scaletta, dal cosiddetto “trattamento” per lo sviluppo di ogni scena alla specifica dei dialoghi, fino all’opera finale di editing e armonizzazione dei testi.   I partecipanti hanno poi realizzato tutti insieme un’idea di soggetto per un cortometraggio, mettendo a sistema i diversi spunti e creando una storia che miscelava delinquenza, malattia, amore e perdono.  Abbiamo raccolto la testimonianza di Alessandro Santini, giovane appassionato della recitazione, che ha partecipato ad entrambi i workshop: “Abbiamo compreso che recitare è ‘riprodurre la vita’, saper interpretare le emozioni e riportarle ad un pubblico che ha gli occhi puntati verso quelle due labbra che si aprono. Grazie ai consigli puntuali di grandi professionisti, abbiamo imparato facendo, affinando la tecnica ed aprendoci ad un mondo fatto di applicazione costante, ascolto e fantasia”. Una bella iniziativa per valorizzare nuovi talenti, favorire la conoscenza del cinema in tutte le sue forme e porre la cultura e la creatività come volano di sviluppo del territorio.
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