Dottor bluff, si scatenano le reazioni dei pazienti beffati: «Mi sono vaccinata da lui, adesso però che devo fare?»

Sergio Costantini
Sergio Costantini
di Federica Serfilippi
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Sabato 24 Aprile 2021, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 08:54

FALCONARA  - «Anche io sono stata vaccinata da quel medico, cosa devo fare adesso?». «Un mio familiare che ha ricevuto la dose è allettato, potete venire ad ascoltare la sua versione a casa?». «Dopo l’inoculazione, mio padre stava benissimo, neanche un effetto collaterale: ha fatto anche dei lavori nell’orto. Mi sono subito insospettita».

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È il tenore delle decine di chiamate pervenute negli uffici della questura subito dopo la notizia dell’inchiesta che ha fatto finire nel mirino della procura il dottor Sergio Costantini, indagato a piede libero per aver – sostiene l’accusa – iniettato ad alcuni pazienti la soluzione fisiologica anziché il siero anti Covid-19.

Il centralino della struttura di via Gervasoni, nelle ultime ore, si è fatto bollente. A occupare la linea telefonica della questura sono stati soprattutto i mutuati del professionista 68enne (in tutto sono circa 1.500), assaliti da dubbi e domande. 


Una su tutte: «Mi sarà stato inoculato il vaccino o è stato tutto un bluff?». Parte delle segnalazioni pervenute ieri – sono state eseguite dai pazienti stessi o dai familiari dei più anziani – avrebbe trovato corrispondenza con i nominativi contenuti nelle liberatorie (una trentina circa) firmate dai pazienti al momento del vaccino, presunto o vero. Tali documenti sono stati sequestrati quando l’ambulatorio di via Marconi, a Falconara, è stato perquisito dagli investigatori per trovare elementi utili all’indagine aperta per lesioni commesse da pubblico ufficiale e falso ideologico. Gli agenti, oltre alla presa in carico delle telefonate, hanno già iniziato a sentire alcuni pazienti come persone informate sui fatti. Alcuni verranno ascoltati direttamente nelle loro abitazioni e non in questura, perché impossibilitati a deambulare. La Squadra Mobile ha avuto incarico dalla procura di stilare una lista di nomi di mutuati da indirizzare poi all’Asur locale per gli accertamenti previsti e, in caso, essere rimessi in lista per l’inoculazione della dose.


L’indagine è nata una paio di settimane fa dopo la denuncia sporta da due pazienti di Costantini, marito e moglie di mezza età. Hanno segnalato alla Mobile di aver assunto la prima dose decantata come Pfizer il 30 marzo ma di aver ricevuto l’attestato dell’avvenuta vaccinazione solo il 6 aprile. Proprio in questa data sarebbe arrivata nelle disponibilità del medico la prima fiala della casa farmaceutica americana con cui è possibile vaccinare sei persone. I controlli hanno poi portato ad allargare il cerchio delle presunte vittime, tra le quali ci sarebbe anche un uomo di 43 anni.

Costantini ha sospeso la sua attività all’interno del punto vaccinale del circolo Leopardi. Ieri ha prestato servizio nel suo ambulatorio. Il Comune ha ribadito «con fermezza che l’attività già in essere del centro vaccinale proseguirà nella più assoluta efficienza, efficacia e correttezza. Le somministrazioni contestate riguardano infatti l’attività del medico al di fuori del centro vaccinale, dove le dosi vengono preparate esclusivamente dagli infermieri». 

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