La riapertura del Raval dura soltanto un giorno. Pesciarelli: «Non ci sono le condizioni»

Federico Pesciarelli
Federico Pesciarelli
di Federica Serfilippi
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Giovedì 21 Maggio 2020, 10:15

ANCONA -  La tanto attesa riapertura dopo oltre due mesi di stop e poi la decisione, difficile e sofferta, di abbassare di nuovo le saracinesche del locale. È durata appena una serata la ripartenza del Raval di piazza del Papa, tornato martedì a servire cocktail ai clienti senza dover ricorrere al take away. Il re-start è stato salutato con emozione e afflusso di avventori. 

Ma il rischio assembramenti ha fatto aprire una riflessione tra soci e dipendenti di uno dei locali storici di piazza del Papa. Ieri, la comunicazione ufficiale sui social di sospendere il servizio e chiudere di nuovo temporaneamente.

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«Dopo questi due lunghissimi mesi di chiusura forzata, ieri (martedì, ndr) abbiamo riaperto il nostro locale nel rispetto di tutte le regole imposte dalla situazione attuale, mettendo in sicurezza lo spazio, i nostri dipendenti e tutti gli avventori – ha detto Federico Pesciarelli della Raval Family -. La maggior parte degli ospiti si è comportata in maniera corretta ma, forse, per la voglia di stare insieme dopo il lockdown, alcuni clienti non hanno capito l’importanza di rispettare tali regole e non ci hanno consentito di lavorare in serenità e in sicurezza. Questa situazione ci preoccupa, in primis, per una questione sanitaria ma anche a causa della legge che fa ricadere responsabilità e comportamenti individuali su noi gestori e proprietari. Dopo un’attenta riflessione condivisa fra soci e dipendenti abbiamo deciso, per il momento, di chiudere nuovamente il nostro locale». Per Pesciarelli «non ci sono le condizioni per fare serenamente il nostro lavoro, non possiamo occuparci della sicurezza pubblica e i camerieri non possono vestire i panni dei carabinieri. La responsabilità dei clienti è individuale, se ci sono comportamenti scorretti la colpa non può ricadere su noi gestori». 

Il servizio della Raval Family continuerà con l’home delivery e il take away di Around The World, locale “virtuale” che ha debuttato proprio nel lockdown. E ancora: «Lavoreremo, nel frattempo, per cercare di trovare soluzioni con chiunque voglia affrontare in maniera concreta le problematiche specifiche che abbiamo riscontrato nel nostro settore di lavoro, che si basa, per lo più, su principi di aggregazione e convivialità, situazioni che, attualmente, sono in piena contraddizione con le normative da mettere in pratica». Il rischio assembramento, con il relativo pericolo di subire multe, ha rappresentato una delle maggiori preoccupazioni rappresentate dagli operatori di piazza del Papa alla vigilia della ripartenza consentita dal Governo. Tanto che alcuni locali continuano ancora ad esercitare solo il take away o la consegna a domicilio. La ripartenza – seppure con il freno tirato - della movida non è stato un momento da ricordare per i residenti del centro. Nella notte tra lunedì e martedì sono stati svegliati da schiamazzi e urla. I residenti di via degli Orefici, la mattina, hanno trovato distrutti i vasi ornamentali.

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