La Fedrigoni assicura tutti i dipendenti: prevista anche una tantum di 3mila euro in caso di terapia intensiva

L’amministratore delegato delle Cartiere Fedrigoni, Marco Nespolo
L’amministratore delegato delle Cartiere Fedrigoni, Marco Nespolo
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Mercoledì 15 Aprile 2020, 07:11

FABRIANO  - «La salute e la sicurezza delle nostre persone sono una priorità assoluta». Così l’amministratore delegato delle Cartiere Fedrigoni, Marco Nespolo, in una lettera ai dipendenti in cui annuncia la stipula di una assicurazione specifica in questo periodo di emergenza sanitaria. Gli stabilimenti non hanno mai fermato la produzione, ma hanno lavorato con una serie di accortezze.

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«Abbiamo assicurato - afferma Nespolo - il massimo livello di conformità a tutte le prescrizioni governative e abbiamo implementato le misure in tutti i nostri uffici e stabilimenti a livello globale. Queste si stanno dimostrando efficaci, sono state formalmente riconosciute dalle autorità che hanno visitato i nostri siti produttivi». Come ulteriore misura di protezione è stata introdotta una polizza assicurativa specifica per il Covid-19 destinata a tutti i 4mila dipendenti nel mondo che fanno parte del gruppo Fedrigoni, di proprietà del fondo Bain Capital. La polizza assicurativa prevede un’indennità giornaliera di ricovero (100 euro al giorno in ospedale fino a un massimo di 15 giorni) e un’indennità una tantum di 3mila euro in caso di terapia intensiva.

I servizi del Gruppo sono rientrati tra quelli considerati essenziali non solo in Italia, ma anche in Spagna. Gli stabilimenti, l’intera catena di approvvigionamento, i magazzini e i trasporti sono pienamente operativi. Lo stesso vale per tutte le fabbriche in Italia e, quindi, quelle marchigiane che, come gli altri anni, hanno lavorato anche a Pasqua. «Fare la nostra parte in settori essenziali come l’industria alimentare, farmaceutica, sanitaria, dei media e molti altri – conclude Nespolo - è qualcosa che deve renderci molto orgogliosi. Ancora una volta, questo è possibile grazie agli sforzi significativi che tutti voi state facendo». Oltre alla misurazione della temperatura corporea, negli stabilimenti si lavora ad almeno due metri di distanza e sono state introdotte le mascherine dove le distanze di sicurezza non si possono mantenere.

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