ANCONA - Cinque la mattina, tre nel primo pomeriggio. Le ambulanze, con a bordo pazienti Covid in attesa di conoscere il loro destino, in coda per cinque ore nella piazzola di fronte al pronto soccorso erano la rappresentazione plastica della saturazione di Torrette. Dentro, nell’area di prima emergenza, ieri alle 15 si contavano 19 contagiati che aspettavano d’essere ricoverati.
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Una sosta che s’è dilatata per quasi tutto il giorno, perché le 141 postazioni riconvertite alla cura del virus erano al limite.
Un principio s’impone. La guerra al Covid non può prescindere dall’essere ad azione multipla. Ragion per cui da lunedì prossimo inizierà, sempre negli spazi del quartier generale sanitario alle porte di Ancona, la vaccinazione - con Pfizer o Moderna - dei pazienti fragili, tra i quali gli oncologici o coloro che hanno patologie nefrologiche, ricoverati o in cura presso l’ospedale regionale. Ogni primario informerà un medico referente e in una struttura unica centralizzata verranno somministrate fino a 150 dosi al giorno. Dieci, tra camici bianchi, infermieri e operatori sanitari garantiranno l’immunizzazione a circa 2mila persone. E in Malattie infettive domani dovrebbe essere pronto - sempre a Torrette, che è anche centro di stoccaggio delle 133 fiale di anticorpi monoclonali destinate alle Marche - l’ambulatorio, con quattro postazioni, riconvertito alla terapia alternativa al ricovero ospedaliero. È riservata a soggetti che, se contagiati, rischiano di sviluppare la malattia in forma gravissima e mortale. Le categorie sono indicate in un elenco dall’Agenzia del farmaco, la segnalazione spetta ai medici di base o alle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale. Un’ora di flebo e sotto stretto controllo medico. Sono già tre le persone in lista.
Afferma, ma senza enfasi. Alessandro Simonini s’è dichiarato «cautamente ottimista». Per il primario della Rianimazione dell’ospedale materno-infantile Salesi sono stabili le condizioni della trentenne arrivata, martedì sera dal Pesarese, nel suo reparto con una polmonite bilaterale interstiziale da Covid. Ricoverata nella stanza a pressione negativa, la paziente, alla ventottesima settimana di gravidanza, viene trattata ancora con ventilazione non invasiva. I medici continuano a escludere l’intubazione, che potrebbe comportare ripercussioni negative sul feto.
Il bollettino
L’ingranaggio dell’emergenza aumenta la sua potenza, ma non abbastanza da stoppare l’incedere del Coronavirus. Nelle ultime 24 ore altre 12 persone dell’Anconetano hanno perso la battaglia contro il virus: un 62enne, una 80enne e una 97enne del capoluogo dorico, un 81enne di Montecarotto, un 82enne di Chiaravalle, una 87enne e una 89enne di Castelfidardo, un 88enne e un 96enne di Jesi, un 91enne di Cupramontana e due donne di 94 anni di Falconara. Mai una tregua.