Conerobus riparte ad Ancona. Ticket a bordo e controlli: «Magari, ma prima serve assumere più personale»

Conerobus riparte ad Ancona. Ticket a bordo e controlli: «Magari, ma prima serve assumere più personale»
Conerobus riparte ad Ancona. Ticket a bordo e controlli: «Magari, ma prima serve assumere più personale»
di Andrea Maccarone
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Mercoledì 11 Ottobre 2023, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 16:04

ANCONA La “cura-Silvetti” per Conerobus: lotta all’evasione, ristori e aumento del rimborso chilometrico. Il primo punto, in particolare, stimola l’immaginazione dei sindacalisti che all’equazione lotta all’evasione-uguale-più controlli si figurano un piano assunzioni in arrivo. «Perché altrimenti col personale in forze oggi, non è pensabile» rammenta la segretaria generale Fit Cisl Marche, Daniela Rossi. Ancor meglio, il sindaco ha proposto il bigliettaio a bordo. Come avviene nelle capitali europee. «Magari - insiste Luca Polenta, segretario Filt Cgil Marche -. Così facendo l’evasione verrebbe sicuramente ridotta. Ma ci sarebbe un gran dispendio di figure professionali e quindi di costi». 


Il test 

Entusiasti sì, ma anche scettici. «Fare più controlli, questo è sicuro - rincara Emanuele Cingolani, segretario della Uil Trasporti Marche -.

Ne sono stati fatti pochi proprio perché Conerobus non ha personale a sufficienza. E gli autisti sono già vessati da aggressioni e comportamenti fuori dalle righe da parte di alcuni passeggeri». Il test, secondo i sindacati dei lavoratori, potrebbe essere fatto intanto su alcune linee. «Quelle a maggiore affluenza» suggerisce la segretaria Fit Cisl Marche. La Filt Cgil Marche si prefigura anche quali potrebbero essere le tratte su cui sperimentare il bigliettaio “on board”: «La linea 1/4, la 2, la 3 e anche la 46 - immagina Polenta - che sono quelle a maggiore portata». Soluzione numero due individuata da Silvetti: la biglietteria elettronica. «Presuppone che ci sia sempre qualcuno a controllare - puntualizza Cingolani, la cui preoccupazione riguarda la sicurezza del personale -. Meglio affiancare un servizio di security ad hoc ai controllori». Ma di conseguenza si incrementano le spese. Del resto in termini di bilancio, la coperta è sempre corta. Andrebbe fatto un discorso di priorità, inevitabilmente cedendo su qualche fronte. L’altra questione accennata dal sindaco è l’aumento del rimborso chilometrico. Tema caldo, perché su questo punto le Marche sono maglia nera. 

Il pressing

«Dal 2,17% di quota destinata alle Marche sul fondo nazionale, bisognerebbe arrivare al 3% - auspica Rossi -. Ciò vorrebbe dire che le Marche arriverebbero ad avere circa 40 milioni in più. Aiuterebbe tutto il sistema di tpl, non solo Conerobus». Su questo fronte i sindacati vanno in pressing alla Regione, che in virtù della filiera istituzionale dovrebbe bussare a Roma per chiedere di rimodulare la ripartizione del fondo nazionale trasporti. «Come rimborso chilometrico siamo l’ultima regione d’Italia - incalza Cingolani della Uil Trasporti Marche -, è ora che il governo centrale dia una risposta». «Dobbiamo arrivare al 2026 con un’azienda che sia in grado di affrontare la gara (per l’affidamento del servizio, ndr) - continua la segretaria Fit Cisl Marche - altrimenti i colossi europei ammessi al bando potrebbero arrivare a gestire il trasporto pubblico locale nelle Marche». Al netto dei ristori, che sono uno dei punti chiave nella ricetta del sindaco per risanare i conti di Conerobus, c’è un’altra questione centrale: l’aumento dei ricavi. Su questo la Uil Trasporti Marche, alla luce del crollo della bigliettazione e della vendita degli abbonamenti, ritiene cruciale un’operazione “simpatia”: «Incentivi per scontistiche sugli abbonamenti - suggerisce Cingolani -. Pacchetti ferro-gomma, oppure mandare in detrazione il costo dell’abbonamento. Insomma, qualcosa che inviti la popolazione ad abbonarsi al servizio di trasporto pubblico». Gli input dei sindacati sono chiari. Ora sta al nuovo cda, in particolare al manager Giorgio Luzi, trarre le giuste conclusioni per la redazione di un piano industriale competitivo.

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