Una città intera piange Gianluca
l'ex calciatore trovato morto a 27 anni

Una città intera piange Gianluca l'ex calciatore trovato morto a 27 anni
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 19 Aprile 2017, 05:25 - Ultimo aggiornamento: 18:19
CHIARAVALLE - Gianluca era bravissimo a segnare i calci di rigore ma non è riuscito a parare la vita. Gianluca Fulgenzi aveva 27 anni, era un giovane splendido, sensibile e generoso. Aveva amici, tanti; gente che lo adorava, tanta. Gianluca aveva un sorriso solare e luminoso, occhi di un azzurro tenue che svelavano una intelligenza acuta e intuitiva. Eppure il suo sorriso dolce, il suo carattere aperto e gioviale si sono affievoliti improvvisamente: da qualche mese Gianluca combatteva con un mostro che dentro minava il suo animo buono e gentile e lo aveva reso fragile.

Chi lo conosceva bene - le splendide sorelle Valentina ed Elisa, il babbo Gianni, la mamma Rossella, la fidanzata Luna, alcuni amici - lo sapeva ed aveva cercato in ogni modo di aiutarlo e di stargli accanto. Fino a lunedì, il giorno di Pasquetta, quando i suoi amici erano a divertirsi in giro, al parco, al mare o a giocare a calcio al campo dei Pini. Nel pomeriggio del Lunedì dell’Angelo Gianluca al campo dei Pini non c’era: a dire il vero mancava da un po’ di tempo e quando mancava lui la sua assenza non passava inosservata perché era uno che i gol li ha sempre saputi fare. Purtroppo aveva deciso di andare altrove. Era a Cupramontana, ospite della fattoria sociale Podere Tufi e dopo pranzo aveva detto al responsabile che desiderava fare una breve passeggiata. Lo hanno trovato lì vicino, intorno alle 16,30, in un casolare dove allevano polli: si era tolto la vita accanto ad un silos utilizzato per conservare mangimi. Gianluca conosceva bene la campagna e la amava profondamente.

 

Era cresciuto accanto al padre Gianni, conosciutissimo in zona ed apprezzato titolare della Agricom con sede tra Chiaravalle e Monte San Vito, in prossimità del parco Primo Maggio. E dal padre, presidente del Gruppo Cinofilo Anconitano, Gianluca aveva anche ereditato un’altra passione che in questi anni lo aveva conquistato: allevare ed allenare cani, in particolare cani da caccia, pointer, setter. La vita sorrideva e Gianluca era un ragazzo che aveva avuto successo nei suoi vari impegni. Anche nel calcio, il suo primo amore.

Da bambino era un portento: segnava grappoli di gol ed era un vero “golden boy”, una delle speranze più nitide e cristalline del calcio chiaravallese. Aveva giocato presto con i “grandi” perché il suo talento era indiscusso: alla Biagio, alla Castelfrettese e poi anche in altre squadre del territorio. Il lavoro accanto a babbo Gianni, sia all’Agricom che con i cani, lo aveva in questi anni assorbito: era diventato più di un valido e fedele braccio destro per il padre ma la passione per lo sport non si era affievolita; era il principale sponsor dell’Atletico Chiaravalle, la squadra locale di calcio a 5 femminile, che anche grazie al contributo dell’Agricom veleggia verso la serie A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA