Una comunità in lacrime per Raoul
La psicologa al volante: «Non l’ho visto»

Una comunità in lacrime per Raoul La psicologa al volante: «Non l’ho visto»
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Martedì 1 Agosto 2017, 07:05 - Ultimo aggiornamento: 18:13

CAMERANO - «Ho sentito un botto terribile e visto quella cosa nera sul parabrezza. Stavo girando a sinistra, dopo aver guardato avanti e indietro. Giuro, non l’ho proprio visto». Quell’ombra nera è in realtà il corpo senza vita di Raoul Chiucconi, 57 anni, marito amorevole e padre esemplare. E’ a terra, steso accanto all’auto che l’ha investito. Dieci metri di frenata non sono bastati per evitare l’impatto, violentissimo. La Mercedes rossa ha invaso all’improvviso la sua corsia, gli ha tagliato la strada, non gli ha dato scampo. Per oltre mezz’ora i medici del 118 hanno provato a rianimare lo sfortunato centauro. Non c’è stato nulla da fare. E’ morto sull’asfalto, volato dalla sua moto, con il casco regolarmente allacciato.

 

 


Troppo gravi le lesioni interne riportate nello spaventoso frontale avvenuto attorno alle 13,30 lungo la Cameranense, a circa un chilometro dall’Arco degli Angeli nel territorio di Camerano. L’Honda Transalp nera è distrutta nella parte anteriore, come anche il muso della Mercedes Classe A condotta da una psicologa di 72 anni originaria di Macerata (G.M. le sue iniziali), ma residente a Camerano. Qui abitava anche Raoul, dipendente di Multiservizi, specializzato nel settore idraulico. 

Il pm di turno Paolo Gubinelli aprirà un fascicolo per omicidio stradale a carico della psicologa 72enne che giura di non aver visto arrivare il centauro mentre faceva inversione lungo la Cameranense. «Chi si trovava dietro di lei dice che fosse titubante, non sapeva dove andare» riferisce una postina di passaggio al momento dello schianto. Traffico in tilt lungo la Provinciale, chiusa per un paio d’ore per un tratto di circa 300 metri. Un pullman si è dovuto fermare e far proseguire a piedi una trentina di turisti che, trolley al seguito, si sono visti costretti a passare a pochi metri dal cadavere per arrivare dall’altra parte della strada, dove poi un altro mezzo è venuto a prenderli. 

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