I terremotati incalzano il governatore Acquaroli: «Ha detto che incontra il ministro»

I terremotati incalzano il governatore Acquaroli: «Ha detto che incontra il ministro»
I terremotati incalzano il governatore Acquaroli: «Ha detto che incontra il ministro»
di Antonio Pio Guerra
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Sabato 30 Dicembre 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 15:18

ANCONA Nel sacco di Babbo Natale ci sono ancora e solo promesse per i terremotati di Ancona. In 130 si apprestano a trascorrere il secondo Capodanno lontani da casa, sfollati a causa del sisma del 9 novembre 2022. Con la speranza e la promessa che sia l’ultimo. Parola di Francesco Acquaroli, che ieri pomeriggio - a Palazzo Raffaello - ha incontrato una delegazione del Comitato 707, che raccoglie gli oltre cento anconetani rimasti senza casa a causa del terremoto. «Il Presidente ci ha promesso che organizzerà un incontro col ministero per i primi dell’anno e ci ha dato appuntamento per il 12 gennaio per aggiornarci sugli sviluppi» racconta Chiara Ianovitz.

La delegazione

Con lei una ventina di sfollati che sono tornati a sedersi faccia a faccia col Presidente della Regione Marche e con il commissario straordinario alla ricostruzione post-sisma del 2016, il senatore Guido Castelli. «Ci hanno detto che vorrebbero aggregarci alle strutture emergenziali già esistenti ma questo ce lo sentiamo dire da tempo.

Ce lo disse lo stesso Castelli ormai sei mesi fa» continua Ianovitz. Un progetto che Acquaroli è tornato a ribadire per l’ennesima volta proprio ieri mattina, rispondendo alle domande dei giornalisti al termine della tradizionale conferenza di fine anno.

«Crediamo che la miglior soluzione possibile sia collegare il sisma del 2022 a quello del 2016. Abbiamo già l’Usr (l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione, ndr) ed il commissario che possono accollarsi la gestione di questa emergenza senza troppi sforzi» spiega. «Anche il ministro Musumeci la pensa come noi» aggiunge, ma «qualche tecnico del ministero non ha ritenuto questa soluzione possibile». E quindi? Ancora stallo alla messicana. «Stiamo cercando di comprendere quale sia la miglior soluzione possibile da attuare nel minor tempo possibile» promette Acquaroli. Ma intanto sono già passati 13 mesi, quasi 14. Poi una frase sibillina: «il fatto che la soluzione non sia arrivata nell’immediatezza non significa che non possa arrivare nelle prossime ore o settimane».

Perché «la vicenda non è preoccupante a livello finanziario». Non sembrano pensarla così a Roma, dove i fondi per la ricostruzione delle abitazioni lesionate ad Ancona sono stati cassati sia dalla Legge di Bilancio che dal Decreto Milleproroghe. «Castelli ci ha detto che il suo emendamento (per il riconoscimento dei fondi, ndr) era stato accolto da Musumeci e che si è stupito lui stesso di non trovarlo né nella legge finanziaria, né nel decreto» svela Ianovitz. E fa: «Acquaroli e Castelli ci hanno assicurato che alla dichiarazione dello stato di emergenza deve seguire necessariamente la ricostruzione e questo ci tranquillizza».

Intanto l'opposizione attacca. «Centinaia di famiglie attendono da più di un anno risposte e risorse. Ma ancora una volta, alle parole non sono seguiti i fatti: è l'ennesimo fallimento della filiera istituzionale di destra Governo-Regione-Comune» scrive sui social il consigliere Pd Antonio Mastrovincenzo. «L'impegno del governo ci ha fatto piacere ma noi staremo più tranquilli solo quando ci sarà una legge» chiosa amaramente Ianovitz.

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