Ancona, il bus è pieno e ne approfitta per rubare: via soldi e bancomat: va a processo

Il bus è pieno e ne approfitta per rubare: via soldi e bancomat: va a processo
Il bus è pieno e ne approfitta per rubare: via soldi e bancomat: va a processo
di Federica Serfilippi
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 4 Ottobre 2023, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 12:15

ANCONA Sul bus c’è la calca: ne approfitta per scippare un passeggero e impossessarsi del suo portafoglio. Via i soldi e i bancomat per fare shopping a scrocco. È finito a processo con la duplice accusa di furto aggravato e utilizzo indebito della carta di credito un algerino di 64 anni, difeso dall’avvocato Simone Matraxia. Per l’imputato, pluripregiudicato, ieri si è aperto il dibattimento davanti al giudice Francesca Grassi. 

 
La ricostruzione


I fatti risalgono al 31 luglio del 2019, a bordo della linea 1/4.

Il bus era diretto in centro. Quel giorno, il mezzo era molto affollato. L’imputato, stando alla ricostruzione accusatoria, aveva approfittato proprio della calca per entrare in azione. L’obiettivo: lo zaino che portava sulle spalle un passeggero. Con destrezza e senza farsi vedere, il 64enne aveva sfilato dallo zaino il portafoglio della vittima. 


Dentro c’erano tutti gli effetti personali, oltre a 70 euro in contanti, una tessera bancomat e altre due carte di credito. Dopo il furto, l’uomo era sceso con il bottino dall’autobus come se nella fosse. Il passeggero derubato, che non si è costituito parte civile, si era accorto del colpo subito una volta sceso dal bus. Era andato subito a sporgere denuncia alle forze dell’ordine. 


Con una delle carte rubate, poi, il 64enne ne aveva approfittato per fare acquisti a scrocco, spacciandosi dunque per il povero passeggero beffato. Secondo quanto ricostruito, l’imputato si era prima regalato uno smartphone Huawei di quasi 300 euro, comprato in un negozio del centro. Poi era entrato in gioielleria: qui aveva acquistato un orologio e un braccialetto, per un valore complessivo di poco superiore ai 100 euro. Erano state le forze dell’ordine, tracciando gli acquisti virtuali, a stringere il cerchio attorno all’algerino. Processo rinviato al 28 novembre.

© RIPRODUZIONE RISERVATA