Prof di religione folle di gelosia
insulta sul web la rivale in amore

Prof di religione folle di gelosia insulta sul web la rivale in amore
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Mercoledì 10 Maggio 2017, 06:05
ANCONA - Ancora innamorata a distanza di anni, avrebbe coperto d’insulti su Facebook la nuova compagna del suo ex che l’ha querelata per diffamazione aggravata e stalking. Sembrerebbe una storia come tante, non fosse per un particolare: ad essere denunciata è stata un’insegnante di religione, accusata di non seguire pedissequamente, diciamo così, i principi evangelici. Stanca di continue vessazioni e intimidazioni, durate un oltre un mese, alla fine si è rivolta alla polizia postale l’avvocatessa anconetana che ha avuto la sfortuna di innamorarsi dell’uomo “sbagliato”, con cui ha avuto una liaison tra ottobre e marzo, peraltro senza sapere, almeno in principio, che quello fosse l’ex della docente. All’inizio, tutto rose e fiori. Poi il rapporto ha cominciato ad incrinarsi perché l’avvocatessa si è ritrovata al centro di un triangolo amoroso fatto di segreti e mezze verità.

 Quando ha deciso di interrompere la relazione, era troppo tardi: il seme della discordia aveva già scatenato il risentimento della professoressa. Da fine novembre avrebbe utilizzato la sua pagina Facebook per sfogare la sua ira. Messaggi forti, talvolta violenti e volgari, senza mai pronunciare il nome della rivale, ma che la vittima ritiene chiaramente indirizzati a lei. Come il post in cui la docente invita gli amici ad un «corso per diventare femmina inetta, perfetta demente». O quello in cui scrive che tutte le donne sono brave a scaldare un letto, ma l’amore è un’altra cosa. A rendere ancor più pepata la situazione, il fatto che le due donne trascorrono molto tempo insieme nei locali dell’associazione sportiva che frequentano.

«Sono stata insultata anche pubblicamente» ha raccontato la vittima alla polizia postale, lamentandosi di essere stata via via emarginata, fino ad essere estromessa dalla pagina Facebook (per poi essere riammessa su sua richiesta). «Ha leso la mia reputazione parlando male di me e dandomi della poco di buono davanti a tutti, vivo in un continuo stato d’ansia causato da sguardi fissi e intimidatori, non posso frequentare liberamente l’associazione per paura di essere diffamata e offesa» ha spiegato l’avvocatessa che, per l’inosservanza dei principi di correttezza e probità imposti dal codice di comportamento sportivo, ha presentato all’associazione anche un’istanza di esclusione dell’insegnante, che ne ricopre un ruolo importante.
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