Sorvegliato speciale, il gesto che non t'aspetti: trova un portafogli e lo dà alla polizia. L'ex pusher invece continua a drogarsi: va in carcere

La questura di Ancona
La questura di Ancona
di Stefano Rispoli
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Giovedì 12 Maggio 2022, 05:15

ANCONA - Storie parallele. Dagli esiti contrapposti. Sono quelle di due uomini sottoposti a misure alternative alla detenzione in carcere, che hanno sfruttato i benefici a loro concessi in modo decisamente diverso. Uno è finito in carcere perché continuava a drogarsi nonostante una condanna per spaccio di stupefacenti; l’altro, invece, ha guadagnato punti positivi con la giustizia per aver ritrovato e consegnato un portafogli. 


Merita attenzione la storia positiva, quella dell’uomo che, già condannato per una serie di reati, era sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di presentazione all’autorità giudiziaria.

L’altro giorno era andato in questura per la consueta firma quotidiana, ma proprio all’ingresso ha incrociato una ragazza che aveva appena trovato per strada un portafogli con all’interno diverse banconote, carte di credito, bancomat e documenti della persona che l’aveva smarrito.

«Non ho tempo di andare alla polizia, può portarlo lei questo portafogli?», ha domandato la ragazza che l’aveva rinvenuto a terra. Il sorvegliato speciale non ha tentennato neppure per un momento: è entrato in questura e ha consegnato il portafogli, senza toccare nemmeno una banconota, consentendo alla polizia di restituirlo al proprietario. L’agente che l’ha ricevuto ha verbalizzato il bel gesto dell’uomo di cui verrà data notizia all’autorità giudiziaria: un comportamento che sicuramente gli permetterà di guadagnare punti preziosi verso il ritorno alla piena libertà. 


Di tutt’altro tenore, invece, la condotta di un giovane finito in passato in manette per spaccio di stupefacenti e già condannato. Stava beneficiando della detenzione domiciliare come misura alternativa al carcere, ma per mantenerla avrebbe dovuto sottoporsi ad un percorso di disintossicazione. Non ha resistito, purtroppo, al richiamo della droga, come è emerso dai controlli periodici a cui era sottoposto tramite il Dipartimento per le tossicodipendenze. Per questo motivo, i poliziotti della Divisione Anticrimine l’hanno condotto a Montacuto, come disposto dall’autorità giudiziaria per il mancato rispetto dei patti. 

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