ANCONA Il 2024 sarà l’anno dei cantieri. Quelli nuovi. Mercato delle Erbe e Biblioteca comunale in primis. L’ha detto il sindaco l’altro ieri tracciando una linea sui primi sette mesi di governo e gettando lo sguardo verso l’Ancona del futuro. Bene la proiezione pragmatica sui prossimi traguardi da inanellare. Ma intanto bisogna portare a casa le opere di riqualificazione inaugurate dalla precedente Amministrazione e ancora in piedi, tra ritardi, ostacoli, varianti e cambi di rotta. Insomma: alla determinazione sull’orizzonte da raggiungere fa il paio l’efficientamento dell’ordinario che ha presentato già non pochi problemi. Ma andiamo per ordine. Immaginando di entrare in città lungo la direttrice nord, i cantieri attivi si susseguono come fossero una via crucis.
L’ingresso in città
Il primo che si incontra è l’autostazione Verrocchio: uno spazio di circa 3.870 mq che andrà ad ospitare i piazzali di movimentazione bus che comprendono 9 stalli.
Gli stop and go
Più avanti, il Centro H agli Archi. Un intervento da 2,6 milioni di euro che avrebbe dovuto portare a spazi per le associazioni, 2 unità abitative per persone svantaggiate, 6 alloggi di edilizia sociale pubblica e la palestra del quartiere. Inizialmente si prevedeva la fine degli interventi per marzo 2022. Ma servono altri soldi per completare la palazzina: 350mila euro che, però, si potranno impegnare solo l’anno prossimo. A questo punto non è sbagliato ipotizzare che il taglio del nastro finisca addirittura a maggio o giugno del 2024. Praticamente oltre 1300 giorni dopo l’avvio del cantiere. Non va meglio alla Mole Vanvitelliana dove i lavori si aprono a raggiera su tre direttrici: il restauro delle ultime due ali dell’ex Lazzaretto, lato terra e lato Porta Pia (5,6 milioni di euro), i lavori del Pnrr per 3,3 milioni di euro per la pavimentazione della sala Tabacchi, la ristrutturazione della sala Viani e la messa in sicurezza del ponte di collegamento lato Rivellino, e la riparazione dei danni dal terremoto per 1,8 milioni.
Il calvario
Ma il calvario è sul restyling delle due ali del pentagono: l’affidamento all’impresa risale al 2018 ma nel 2021 la ditta ha presentato un’istanza di concordato in bianco al tribunale fallimentare di Treviso, abbandonando il cantiere dopo aver effettuato il 39% dei lavori. Ora bisogna procedere con un nuovo affidamento. I tempi sono un rebus. Ed infine si arriva al boulevard di via XXIX Settembre. Altro calvario. Prima la balaustra ritoccata due volte. Ora la pavimentazione lato Porta Pia dove è stata sbagliata la misura del massetto. Tra aggiustamenti vari, l’opera potrà essere ultimata ad aprile 2024, in contemporanea all’altra parte del cantiere che da Porta Pia prosegue verso il Mandracchio. Il nuovo anno, quindi, sarà quello dei cantieri. Senza dubbio. Dove quelli già avviati si sovrapporranno a quelli al taglio del nastro.