Sgorbi spray, Ancona è piena: ferito ancora il Monumento. Writers in fuga, chi pulisce?

Sgorbi spray, Ancona è piena: ferito ancora il Monumento. Writers in fuga, chi pulisce?
Sgorbi spray, Ancona è piena: ferito ancora il Monumento. Writers in fuga, chi pulisce?
di Andrea Maccarone
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 10 Gennaio 2024, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 12:10

ANCONA Svanisce la magia del Natale. Via le luminarie e le decorazioni che per un mese hanno trasformato il centro in un villaggio dal romantico sapore nordico. Ma ecco che riaffiorano scritte e scarabocchi spray sulle pareti della città. Dal patriottico tricolore dell’allestimento inedito natalizio ai colori sgargianti delle firme lasciate dai writers sulle facciate dei palazzi, il passo è breve. E l’ultimo raid dei graffitari impuniti non è nemmeno troppo remoto. L’ingresso del negozio di calzature Bata è stato deturpato di fresco, con scritte di vernice spray ad incorniciare le vetrine su ambo le facciate: corso Garibaldi e via Castelfidardo. 


Le pareti imbrattate 


Dunque il Corso si spoglia di tutti gli abbellimenti che hanno nascosto le brutture affrescate sugli intonaci degli edifici.

Ed eccole ricomparire come niente fosse, anche di più rispetto a quante se ne vedevano prima dell’arrivo delle decorazioni natalizie. Non rimangono indenni le spine dei corsi dove, forse perché più nascoste, i writers si sbizzarriscono senza il pericolo di essere notati. O altrimenti immortalati dalle spycam per mezzo delle quali l’amministrazione comunale, anche attraverso l’ordinanza ad hoc, intende porre un argine al fenomeno. Ma tant’è che ad oggi non è stato acciuffato nessuno. E le scritte aumentano.


Un triste primato 


Doveva essere la proménade da mare a mare, dal Passetto al Porto, quella passeggiata che avrebbe accompagnato i turisti lungo le bellezzette cittadine. Si potrebbe invertire il tema: un tour attraverso gli esempi peggiori di street art. Anche questo un primato di cui il capoluogo si potrebbe fregiare. Tanto che non si sta facendo nemmeno nulla per ripulire le pareti ferite. Vero è che agli edifici privati dovrebbero pensarci i condomini. Ma il Comune, ormai diversi mesi fa, aveva annunciato l’imminente arrivo di un protocollo d’intesa pubblico-privato, replicabile in tutta la città, per il sostegno dei costi di pulizia. Con tanto di incentivi da parte del Comune. Doveva essere pronto per la fine dell’anno. Che fine ha fatto? Tutto tace.

Il bersaglio 

 

Intanto il Monumento ai Caduti è stato bersagliato di nuovo. Nel mirino di romantici poeti urbani è finito il basamento dell’altare. Testi di canzoni, dediche, messaggi d’amore. L’intento di manifestare sentimenti profondi è assai nobile, per carità. Ma un monumento storico, tra l’altro sottoposto a vincoli da parte della Soprintendenza, non è tollerabile che diventi una sorta di pergamena di marmo per aspiranti Cyrano. Tra l’altro un vecchio scarabocchio fatto con una bomboletta spray comparso proprio sul fianco dell’altare, invece di essere stato smacchiato è stato coperto con un pannello bianco, fissato alla struttura con delle fascette e legato a doppia mandata con una corda. La toppa peggiore del buco. Un altro edificio pubblico riempito di firme abnormi, anzi meglio “tag” con cui i writers imprimono il loro passaggio, è il tribunale dei minori in via delle Cavorchie. La facciata del palazzo mette in bella mostra sgorbi spray rimasti lì da anni. Toglierli? Anche no. Tanto, poi, li rifanno. E allora lasciamola così la città.

Da non confondere la vera street art, di cui la città può vantare esempi di qualità, e questi scarabocchi che altro non sono se non puri atti di vandalismo. Ma è possibile che tra squadre antidegrado, telecamere di videosorveglianza, un’ordinanza specifica, ancora non si riesca a mettere un freno all’inciviltà? Intervenga l’Amministrazione, almeno per ripristinare il decoro sulle pareti pubbliche. 

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