ANCONA Un’incompiuta che ha il sapore di beffa. Un buco nero creato da anni di incuria e abbandono. Due storie, un filo rosso che le lega: si tratta di immobili dell’edilizia sanitaria trasformati in punti ciechi del capoluogo. Edifici horror ormai assediati dal degrado che faticano ad imboccare la strada del nuovo corso. I nomi dei due immobili in questione sono tristemente noti agli anconetani: il Tambroni, di proprietà dell’Inrca, e l’ex Lancisi, che fa capo all’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche.
I pregressi
Partiamo dalla grande incompiuta del Tambroni, la cui storia ha dell’incredibile e a dicembre spegnerà la sua diciottesima candelina.
L’iter
I vertici dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche, proprietaria dell’immobile, l’hanno richiesta ad inizio anno all’Agenzia del territorio perché l’ultima relazione, che indicava il valore della struttura, risaliva a tre anni fa, dunque ha perso la sua efficacia giuridica. Con la nuova perizia, la stima del valore dell’immobile è stata fissata a 1.850.000 euro ed il bando per la vendita (o almeno il tentativo di vendita) dovrà essere emanato entro settembre. «Siamo in attesa del certificato di destinazione urbanistica», aggiorna la road map Saltamartini. Un bel ribasso se si considera da dove partivamo. Lo stallo iniziò nel 2003, quando il vecchio cardiologico lasciò il quartiere per riorganizzarsi a Torrette. Da allora, si è cercato di piazzare l’immobile passando attraverso tre aste. La prima con base di gara da 2,7 milioni di euro, scesi poi a 2,45 milioni nelle due successive. Ora, con la quarta che scende di quasi un milione di euro rispetto all’asta iniziale, si spera di poter ridare una vita a ciò che resta dell’ex Lancisi. Il sindaco di Ancona Daniele Silvetti, durante la campagna elettorale per la fascia tricolore, aveva avanzato l’ipotesi di allestire uno studentato all’interno di quegli spazi. Ma se sarà davvero questo il destino dell’immobile, non è ancora dato sapere.