Ospedale di Torrette, l’apertura del dg Gozzini: due mesi di proroga per 430 precari

Ospedale di Torrette, l’apertura del dg Gozzini: due mesi di proroga per 430 precari
Ospedale di Torrette, l’apertura del dg Gozzini: due mesi di proroga per 430 precari
di Maria Cristina Benedetti
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Sabato 8 Aprile 2023, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 15:51

ANCONA -  La sintesi, secondo Darco Pellos. Il prefetto dorico fa da collante tra le rappresentanze sindacali e i vertici dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche. Il risultato non tarda a venire: sei incontri entro maggio; ripresa delle relazioni sindacali; confronto sui rinnovi dei contratti a tempo determinato, stabilizzazione dei lavoratori temporanei. L’essenza dell’incontro, che s’è svolto giovedì presso il palazzo del Governo, sullo sfondo di piazza del Plebiscito, è la strada condivisa del confronto. 

 
I servizi 


«Una necessità» per dirla con le parole di Armando Gozzini, che s’impegna personalmente: «Prorogherò di due mesi, fino al prossimo 30 giugno, i 430 precari il cui contratto è in scadenza a fine aprile».

Il neo direttore generale di Torrette rimarca: «È una necessità, per mantenere i servizi. Abbiamo bisogno di utilizzare quelle professionalità». Tradotto nella pratica quotidiana della corsia è un esercito di infermieri, operatori socio-sanitari, ausiliari, ostetriche, personale tecnico e amministrativo. Si affida alla prepotenza dei numeri, il dg: «Sommati agli altri 70 in uscita a fine anno rappresentano un sesto dei dipendenti. Una presenza, la loro, determinante. Non è difficile da comprendere». 


Le percentuali 


Cambia la prospettiva, per ribadire la sostanza Gozzini: «Il 40% delle prestazioni offerte da questo ospedale è rivolto ai territori di Pesaro, Macerata, Fermo e Ascoli; il 10% va oltre i confini marchigiani; il 50% è destinato ad Ancona e dintorni». Dà l’immagine plastica dell’essere un hub regionale. «Questa struttura - ricorda la dimensione dell’eredità ricevuta dalla precedente direzione - è molto cresciuta negli anni, ma il contenitore è piccolo. Troppo». Scioglie il tecnicismo: «Ci sono i tetti di spesa, i budget, oltre i quali non si può andare. Per ritoccarli deve intervenire la Regione». Dilata il perimetro del confronto. Insiste, come fosse un messaggio da incidere a fuoco: «È una necessità». Davvero.


La coincidenza 


Mette il sigillo, il prefetto, sull’esito del vertice richiesto dalla rappresentanza sindacale unitaria aziendale a seguito della procedura di proclamazione dello sciopero. Il 31 marzo scorso aveva ricevuto una lettera dettagliata con i dettagli della protesta. Poche ore dopo seguì la convocazione, da parte della direzione di via Conca, di un incontro sindacale. Coincidenze. La sintesi, secondo Darco Pellos: «C’era già una buona predisposizione delle parti. C’era - è la sua convinzione - l’interesse comune di salvaguardare il bene e la qualità di questa importante azienda ospeliera. L’obiettivo è stato raggiunto. Insieme». Il 13 aprile sarà l’esordio del procedere comune. 

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