Ancona: urla, sfascia casa e prega
Si barrica con una spranga per tre ore

L'intervento dei soccorritori
L'intervento dei soccorritori
di Claudio Comirato
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 9 Novembre 2016, 05:15 - Ultimo aggiornamento: 18:40
ANCONA - Ha urlato, pregato e tenuto con il fiato sospeso il quartiere di Pietralacroce. Il lampo di un istante per accendere il raptus che lo ha tenuto barricato in casa, tre ore di tensione per i soccorritori fino a che i vigili del fuoco non hanno rotto gli indugi e dopo un consulto con le forze dell’ordine hanno abbattuto la porta d’ ingresso dell’appartamento con un frullino. Pietralacroce è piombiata in un thriller ieri nel tardo pomeriggio. 


La scenografia: un palazzo di via del Conero. Il protagonista: un anconetano di 51 anni che un paio di mesi fa ha perso la mamma con cui condivideva l’appartamento e soprattutto la routine di tutti i giovani. Ieri ha passato la giornata a gridare e battere oggetti contro il muro.

Attorno alle 17,30 un condomino, preoccupato per la piega che poteva prendere quel comportamento troppo sopra le righe, ha deciso di chiamare la Questura. Sul posto sono intervenute due Volanti e l’autoscala dei vigili del fuoco oltre ad un’autopompa di servizio e un mezzo con a bordo il telone di sicurezza. Il timore era che quell’inquilino del sesto piano potesse addirittura lanciarsi nel vuoto. In via del Conero anche l’automedica del 118 e un mezzo della Croce Gialla di Ancona. L’arrivo dei mezzi di soccorso a Pietralacroce ha creato allarme, in tanti hanno pensato che la presenza dei vigili del fuoco fosse riconducibile ad una lesione del palazzo dopo le scosse di terremoto dei giorni scorsi. Poi la notizia dell’uomo barricato in casa ha iniziato a fare il giro del quartiere. Per tre ore il personale del 118, i poliziotti e i familiari hanno cercato in tutti i modi di convincerlo ad aprire la porta di casa. Dall’interno dell’appartamento si udivano solo colpi contro il muro e le preghiere del 51enne in crisi mistica. In strada si erano radunati alcuni condomini preoccupati di quello che stava accadendo. 

Tra questi il dirimpettaio che si è sfogato: «Ho provato a rientrare in casa ma francamente non me la sento. La situazione può sfuggire di mano». Qualche metro più in là una signora raccontava quel che era successo la notte precedente: «Attorno alle tre ha iniziato ad urlare, forse sbatteva la testa contro il muro, ho sentito anche degli oggetti finire in terra. Dopo qualche minuto sono arrivati i carabinieri». Dopo tre ore di estenuanti trattative i vigili del fuoco hanno finalmente abbattuto la porta di casa consentendo l’ingresso dei poliziotti e del personale del 118. L’uomo in pochi istanti è stato sedato, poi i militi della Croce Gialla lo hanno assicurarlo ad una speciale barella definita spinale. I condomini hanno potuto tirare un sospiro di sollievo. «Questa persona deve essere curata come si deve», era il commento di una donna qualche istante prima che l’ambulanza partisse per l’ospedale di Torrette.
© RIPRODUZIONE RISERVATA