Ancona, al Pd restano due quartieri
poi la valanga M5S fa il pieno in città

Ancona, al Pd restano due quartieri poi la valanga M5S fa il pieno in città
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Mercoledì 7 Marzo 2018, 06:35
ANCONA - Pietralacroce e Borgo Rodi restano le uniche roccaforti del Pd ad Ancona. In tutti gli altri quartieri, il M5S fa il pieno di consensi disegnando una mappa della città per molti versi inedita. La Lega, che della coalizione di centrodestra è il partito largamente maggioritario, non sfonda nei quartieri multietnici ma è molto presente in una zona ad alta tensione sociale, come Torrette, dove i temi più scottanti sono la vivibilità e l’inquinamento dovuti al traffico.

Il M5S segna con la bandiera a cinque stelle tutti i quartieri ad eccezione appunto delle due enclave lasciate al Pd. E se, per esempio in centro, la distanza è un pugno di voti, ci sono zone dove i dem sono doppiati. Accade, per esempio, a Collemarino, quartiere una volta di sinistra, che vede uscire dalle urne del 4 marzo un risultato davvero imbarazzante per il Pd: il M5S si attesta a 1.213 voti contro i 647 dei dem. È vero, come sottolineano tutti, vincitori e vinti, che i dati delle Politiche non sono immediatamente sovrapponibili a quelli delle Amministrative.

Ma se si aggiungono i 433 voti ottenuti dalla Lega, sempre a Collemarino, il quadro che ne esce per il partito che esprime il sindaco Valeria Mancinelli - che a maggio sarà ricandidato - non è davvero facile. Né i voti in libera uscita dal Pd, sembrano essere confluiti in Leu, che ad Ancona esprime il consigliere regionale Gianluca Busilacchi, che in nessun quartiere riesce ad avere una performance accettabile, ad eccezione di tre seggi a Brecce Bianche (74, 75 e 76 della scuola Rodari) dove alza la media che nel complesso cittadino è del 4,15%. 

Piano e Archi sono i due quartieri più multietnici di Ancona. Qui, però, la Lega non sfonda. Il M5S è saldamente al comando con 909 voti rispetto a 616 del Pd, 100 di Leu, 433 della Lega, 247 di Forza Italia e 123 di Fratelli di Italia. Fi e Fdi in nessun quartiere riescono a mettersi dietro la Lega che, con i dati delle Politiche, è saldamente e di gran lunga il perno centrale della coalizione di centrodestra.

Parlare di roccaforti rosse a Pietralacroce e a Borgo Rodi è emblematico di come sia cambiata la geografia del voto di Ancona. Specie se si considera che Tavernelle, sede dello storico circolo operaio Ranieri, invece si è colorata di giallo, il colore dei 5 Stelle. Con un margine che non lascia spazio a recriminazioni 2.154 contro 1.734. Nelle tre sezioni di Pietralacroce il Pd sale a 547 voti contro i 391 dei pentastellati e la Lega ferma a 289. A Borgo Rodi il successo dem è certificato da 675 preferenze, a cui si possono aggiungere le 106 di Leu, contro le 607 dei 5 Stelle. La Lega si ferma a 370. Gli altri partiti della coalizione di centrodestra seguono a distanza: Forza Italia con 230 e Fratelli di Italia con 160. Il totale della coalizione è dunque 760. Perché qui c’è il grande discrimine tra il voto di domenica scorsa e quello per il Comune: la capacità di creare aggregazione su progetti locali con persone del territorio. Lo scenario che è uscito dalle urne può essere traccia, ma non certifica un risultato - quello di maggio - che è quanto mai aperto.

Anche nelle frazioni un cappotto per i pentastellati. Nei due seggi di Candia il M5S è a 417 contro i 271 di Pd e i 169 della Lega; al Poggio a 87 contro 67 (Pd), 55 (Lega), 36 (Forza Italia), 14 (Fdi) e 15 (Leu). A Gallignano i pentastellati sono a 112, il Pd a 74, la Lega a 39 mentre a Sappanico ha ottenuto 258 preferenze contro i 180 del Pd e i 92 della Lega.
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