ANCONA Era il 28 aprile del 2019 e Filottrano era stata tappezzata di manifesti funebri in ricordo della morte di Benito Mussolini, a 74 anni dall’esecuzione avvenuta a Giulino di Mezzegra. Il cordoglio nostalgico, con tanto di foto dei manifesti, aveva fatto il giro del web e la notizia era stata ripresa da varie testate. È sotto un articolo pubblicato su Facebook che riguardava proprio il ricordo filottranese che erano partiti dei commenti dal profilo di un avvocato del Foro di Macerata, Renato Bianchini. «Filottrano ha dato i natali a un paio di fascistoni locali, se non ve li ricordate ve li ricordo io» il tenore del primo commento. E il secondo: «Nonché al sarto fascista cocainomane Luca Paolorossi».
La denuncia
Proprio questo post lo ha fatto finire nei guai per diffamazione a mezzo social.
La proposta
Il giudice ha rinviato l’udienza al 5 luglio perché l’imputato avrebbe espresso l’intenzione di proporre un risarcimento o comunque un percorso conciliatorio. Che potrebbe anche andare al di là dei soldi, come sottolineato in aula dal giudice, considerando il danno morale arrecato a Paolorossi. L’imprenditore: «Nel caso ricevessi soldi - ha specificato - li darei tutti in beneficenza». Sull’ipotesi di ritirare la querela, ieri l’idea espressa in aula era ferma: «Non la voglio ritirare, quando ho fatto qualcosa io, nessuno l’ha mai ritirata nei miei confronti. Poi, stiamo parlando di un avvocato, sapeva bene la gravità di quelle parole».
I manifesti
Il ricordo nei manifesti affissi a Filottrano era stato firmato dal gruppo Forza Nuova. Ecco il testo: «Nel settantaquattresimo anniversario della morte di Benito Mussolini, i camerati filottranesi lo ricordano». Manifesti simili erano già apparsi gli anni scorsi e avevano suscitato sdegno nella maggior parte dei cittadini. Anche nel 2019 c’era stata una rivolta, espressa soprattutto sui social. Il giorno dopo i manifesti erano stati coperti da altre affissioni funebri.