ANCONA - I fasci di luce blu delle sirene squarciavano il buio della sera. Poco prima lo scintillio delle armi riluceva tra i palazzi di piazza Ugo Bassi. Sembrava una scena da film. Ma lo spavento dei tanti testimoni era autentico. Per fortuna ad essere fake erano le pistole e il fucile impugnati da un gruppo di giovani di origini bengalesi che sabato sera, intorno alle 18,30, si è divertito ad inscenare pose minacciose, con tanto di passamontagna calzato sul volto. Le armi, si è poi scoperto, erano quelle in uso agli sportivi che praticano il soft air.
Ovvero la simulazione di guerre o comunque scene d’azione dove si fa uso di pistole che sparano i cosiddetti “paintball”, proiettili di vernice. Ma talmente simili a quelle vere, nelle sembianze, da essere confuse da chi, comunemente, non è avvezzo a tali differenze.
Momenti di terrore
Fatto sta che in pochi minuti nel quartiere si è scatenato il panico. Il gruppo dei 3 ragazzi bengalesi si muoveva tra le vie del quartiere puntandosi addosso le armi. Una sceneggiata, però, scambiata per reale. Resa credibile, purtroppo, per i tanti episodi di microcriminalità che si verificano nel rione.
Tanto che qualcuno ha avvertito il numero di emergenza, il 112.
La tana
Lì dentro, oltre ad armeggiare con le due pistole e il fucile che stringevano tra le mani fino a poco prima, erano concentrati a caricare i video su Tik Tok. Già, la sceneggiata altro non era che l’emulazione di quei video da trapper-maranza che tanto vanno di moda ora tra i più giovani. I militari hanno potuto constatare, infatti, che le armi erano proprio quelle in uso a chi pratica il soft air, regolarmente acquistate in canali ufficiali. Pertanto, sul momento, non è scattata nessuna misura contro i tre finti gangsters. Ma sono al vaglio valutazioni ulteriori.