In strada armati e col passamontagna: panico al Piano, ma erano Tik tokers

In strada armati e col passamontagna: panico al Piano, ma erano Tik tokers
In strada armati e col passamontagna: panico al Piano, ma erano Tik tokers
di Andrea Maccarone
2 Minuti di Lettura
Lunedì 26 Febbraio 2024, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 07:11

ANCONA - I fasci di luce blu delle sirene squarciavano il buio della sera. Poco prima lo scintillio delle armi riluceva tra i palazzi di piazza Ugo Bassi. Sembrava una scena da film. Ma lo spavento dei tanti testimoni era autentico. Per fortuna ad essere fake erano le pistole e il fucile impugnati da un gruppo di giovani di origini bengalesi che sabato sera, intorno alle 18,30, si è divertito ad inscenare pose minacciose, con tanto di passamontagna calzato sul volto. Le armi, si è poi scoperto, erano quelle in uso agli sportivi che praticano il soft air.

Ovvero la simulazione di guerre o comunque scene d’azione dove si fa uso di pistole che sparano i cosiddetti “paintball”, proiettili di vernice. Ma talmente simili a quelle vere, nelle sembianze, da essere confuse da chi, comunemente, non è avvezzo a tali differenze. 


Momenti di terrore 


Fatto sta che in pochi minuti nel quartiere si è scatenato il panico. Il gruppo dei 3 ragazzi bengalesi si muoveva tra le vie del quartiere puntandosi addosso le armi. Una sceneggiata, però, scambiata per reale. Resa credibile, purtroppo, per i tanti episodi di microcriminalità che si verificano nel rione.

Tanto che qualcuno ha avvertito il numero di emergenza, il 112.

Sul posto si sono precipitate le pattuglie dei carabinieri e della polizia a sirene spiegate. Intanto i tre, ignari di aver seminato il terrore tra i passanti, continuavano tranquillamente a muoversi da una parte all’altra del rione replicando ovunque lo stesso comportamento. Le forze dell’ordine, nel frattempo, proseguendo la ricerca non riuscivano, però, a scovarli. Ma gli agenti non si sono dati per vinti finché, ad un certo punto, si sono imbattuti nel nascondiglio. Sono stati i militari dell’arma dei carabinieri a stanare la banda. I tre ventenni si erano rinchiusi in un garage di una traversa di corso Carlo Alberto. 

La tana


Lì dentro, oltre ad armeggiare con le due pistole e il fucile che stringevano tra le mani fino a poco prima, erano concentrati a caricare i video su Tik Tok. Già, la sceneggiata altro non era che l’emulazione di quei video da trapper-maranza che tanto vanno di moda ora tra i più giovani. I militari hanno potuto constatare, infatti, che le armi erano proprio quelle in uso a chi pratica il soft air, regolarmente acquistate in canali ufficiali. Pertanto, sul momento, non è scattata nessuna misura contro i tre finti gangsters. Ma sono al vaglio valutazioni ulteriori.

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