ANCONA C’è la svolta sulla palestra delle De Amicis. Lo ha annunciato ieri pomeriggio, in Commissione, l’ingegner Stefano Capannelli, dirigente dei Lavori Pubblici. «Martedì sera è arrivata la versione definitiva del nuovo progetto» è la tanto attesa notizia per l'intervento da oltre 300mila euro. Ma non è finita qui. «La prossima settimana cominceremo l’interlocuzione con la ditta per la ripresa dei lavori» aggiunge l’ingegner Francesco Paolucci, Edilizia scolastica.
Una data precisa ancora non c’è, anche se Capannelli spiega che «l’idea è di ricominciare per i primi di giugno così da svolgere i lavori più impattanti a scuola chiusa». Anche se, per forza di cose, il cantiere dovrà comunque convivere con gli alunni per qualche settimana. «L’intervento dovrebbe durare 6 o 7 mesi, quindi contiamo di chiudere la partita per la fine del 2024 o al massimo nei primi mesi del 2025» fa il dirigente dei Lavori pubblici.
I tempi
Sono le parole che un’intera comunità scolastica aspettava dal giugno del 2023, quando la palestra appena edificata nel cortile delle De Amicis di corso Amendola fu demolita per problemi strutturali. «I pilastri in cemento armato erano inclinati verso la sommità ed abbiamo optato per la demolizione perché sarebbe stato inopportuno correggere un simile difetto per una struttura nuova» continua l’ingegnere.
Ad occuparsi del disegno, un team di professionisti dell’Aquila. Tra l’altro, il nuovo progetto prevede anche una modifica alle dimensioni della palestra per permettere la conservazione di un cornicione storico della De Amicis scoperto a lavori iniziati. Strappata una promessa, però, i genitori delle De Amicis ne chiedono un’altra: trovare uno spazio esterno per permettere ai bambini di giocare in attesa della nuova palestra. «Faremo in modo di ricavare uno spazio in sicurezza» assicura Capannelli.
L’adeguamento sismico
Ancora qualche mese, dunque, ed il puzzle De Amicis sarà completo. Progettato nel 2018, l’intervento ha previsto anche l’adeguamento sismico del corpo storico della scuola, per un totale di circa 2,6 milioni di euro - inizialmente erano 3,5 milioni ma il Comune ha chiesto di rimodulare il suo contributo da 1,5 milioni (gli altri 2 arrivavano da un mutuo della Banca Europea degli Investimenti). «È una situazione che abbiamo ereditato ma ci siamo subito attivati per risolvere le criticità» commenta l’assessore alle Politiche educative Antonella Andreoli.