Niente shampoo né dormire sulla riva
Musica e racchettoni: i divieti in spiaggia

Niente shampoo né dormire sulla riva Musica e racchettoni: i divieti in spiaggia
di Maria Cristina Benedetti
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Domenica 18 Giugno 2017, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 11:54
ANCONA - Al Lido di Roma non si mangia più in cabina; a Forte dei Marmi, enclave dei vip nel Lucchese, il sindaco ha impedito il sorvolo dei droni non autorizzati sull’arenile. Sotto un sole, più rovente che mai, torna l’estate dei divieti in spiaggia. A ognuno la sua ed ecco che ad Ancona e dintorni le proibizioni sotto l’ombrellone fanno meno clamore e più bon ton. Niente beach-party improvvisati, partitelle a pallone e a tamburello sulla battigia. Figuriamoci lo shampoo. Qualcuno si appella ai motivi di sicurezza, altri alla privacy, ma qui si punta tutto sulla bellezza dell’ambiente e sulla tranquillità. È il rispetto che vince sul rigore. 

Semplice: le regole al sapore di sale sono scritte chiare in un’ordinanza del Comune di Ancona, con tanto di data: 26 maggio. Così dopo una serie di premesse, di coordinate geografiche e di istruzioni per l’uso (dove, come e quando bagnarsi), all’articolo 4 viene piazzato subito un bel divieto, assoluto, a campeggiare con tende, roulotte, camper e altre attrezzature. Della serie: guai a pernottare in spiaggia. Un no, scritto a caratteri cubitali, che vale anche per auto, moto e veicoli d’ogni genere - eccetto quelli di soccorso - fuochi e bombole di gas. Nessun limite alla libertà di alcuno, piuttosto il tentativo di esaltare quella di tutti.


I giochi arretrano 
Il principio generale è quello di evitare giochi che possano «costituire pericolo per l’incolumità delle persone» e «turbare la quiete pubblica». L’indicazione - da declinare in beach volley, beach basket, bocce, calcetto, tappeto elastico, altalene, scivoli e gonfiabili - non si traduce tuttavia in una triste rinuncia, ma piuttosto nell’obbligo di prevedere uno spazio ad hoc per quei divertimenti. Segue il luogo ideale: «Nelle zone retrostanti l’ultima fila di ombrelloni». Un “ok” condizionato anche per windsurf e qualsiasi tipo d’imbarcazione: «I concessionari di spiaggia - recita la delibera - potranno ospitarli ma solo dopo aver individuato un’area dedicata». Da vincolare. Con l’articolo 7 arriva invece una bella lavata di testa. Ma attenzione a non usare shampoo o sapone se le docce sistemate in spiaggia non hanno un idoneo sistema di trattamento dello scarico. Per i servizi igienici dei disabili è, invece, necessaria una speciale segnaletica: l’importante è che sia arancione, per non passare inosservata. Per file e settori, nel documento che varrà fino all’ultimo giorno di settembre, è indicata anche la giusta distanza tra un ombrellone e l’altro. Tanto per non darsi fastidio.
Il sì in riva la mare 
Tra i divieti viene ribadito, come ogni anno, l’immancabile: mai musica a palla. Il regolamento a due passi dal mare, poi, mette al bando l’irresistibile tuffo da scogli o moli. Dev’essere stato bollato pressapoco così: inutile andare a caccia di pericoli. Al capitolo “amici a quattro zampe” è dedicato un passaggio corposo tanto per ricordare che nel periodo più gettonato dell’estate è vietato l’accesso: neppure guinzaglio e museruola costituiscono un lasciapassare. Libertà di andare invece per i cani da guida dei non vedenti e per quelli dedicati al soccorso in acqua. E per chiudere, una felice concessione. Siamo all’articolo 12, ovvero “Celebrazioni di matrimoni civili sull’arenile”. Allora sì alle nozze, col sole in fronte e il mare negli occhi, purché siano rispettati i 5 metri dalla battigia, per non bloccare il su e giù sulla spiaggia. Auguri. 
Maria Cristina Benedetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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