Ancona, operaio morto in stazione
Inflitti dieci mesi al dirigente Trenitalia

L'incidente sul lavoro dove morì Serrani
L'incidente sul lavoro dove morì Serrani
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Mercoledì 10 Febbraio 2016, 07:57 - Ultimo aggiornamento: 09:26
ANCONA - Dieci mesi di reclusione, pena sospesa, per la morte di Luciano Serrani, operaio falconarese di 61 anni, schiacciato da un mezzo con idropulitrice che manovrava per lavare i treni e che si ribaltò vicino ai binari della stazione ferroviaria di Ancona il 19 ottobre 2013.
l patteggiamento per l'allora direttore regionale di Trenitalia Danilo Antolini è stato formalizzato oggi davanti al gup Paola Moscaroli: la contestazione riguardava l'omesso controllo, anche per le ditte in appalto, del protocollo standard di sicurezza certificato Iso di cui l'azienda era in possesso.
Il giudice ha invece deciso il non luogo a procedere per le accuse mosse a Trenitalia, che ha documentato la dotazione del protocollo certificato. Al sindacato Filt-Cgil, parte civile in giudizio, dovranno essere rifuse le
spese di costituzione.
Serrani, operaio della Cooperativa Facchini e Bagagli di Bologna, stava scendendo da una rampetta quando il veicolo si ribaltò su un lato. Si gettò dal mezzo ma la macchina gli cadde sopra uccidendolo sul colpo. La famiglia della vittima non era parte civile in quanto già risarcita. In precedenza avevano patteggiato per omicidio colposo e violazione di norme per la tutela della sicurezza sul lavoro Gian Paolo Berardi, rappresentante legale della Cooperativa e la stessa azienda cui è stata inflitta una sanzione pecuniaria.
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