ANCONA L’ospedale di Torrette lo avrebbe dimesso troppo presto dopo l’operazione al cuore. La casa di cura Villa Serena, a Pescara, non avrebbe sospeso il trattamento farmacologico prescritto, favorendo il sanguinamento. Al policlinico di Chieti, infine, il paziente avrebbe subito il perforamento della pleura con il catetere venoso per una manovra dell’anestesista. Tre presunti errori in serie che avrebbero determinato la morte di un 74enne di Chieti, i cui eredi, assistiti dall’ex deputato e avvocato Andrea Colletti del Foro di Pescara, hanno intentato una causa civile e ora chiedono alle tre strutture sanitarie un risarcimento da poco meno di un milione di euro.
La ricostruzione
In primo grado il tribunale di Chieti ha respinto l’istanza presentata dalla moglie, dai due figli e dai tre nipoti dell’anziano deceduto l’8 ottobre 2018, ma la sentenza è stata impugnata e il prossimo 27 marzo dovrà esprimersi la Corte d’Appello dell’Aquila.
Il decesso
A causa del versamento pericardico e dello choc cardiogeno, l’8 ottobre 2018 il paziente fu trasferito d’urgenza al policlinico di Chieti, dove l’anestesista, posizionando il catetere, avrebbe perforato la giugulare, entrando direttamente nel cavo pleurico. Per i periti, il 74enne «anche senza l’errore dell’anestesista difficilmente sarebbe sopravvissuto». Di qui la gradazione di responsabilità individuata per le 3 strutture, non riconosciuta però in primo grado dal giudice, secondo cui il danno da perdita di chance non è stato così grave ed evidente da essere risarcibile. Ora sarà la Corte d’Appello dell’Aquila a stabilire la verità.