Danilo, l'oste buono tradito dal cuore
morto tra le braccia della moglie

Danilo Tornifoglia
Danilo Tornifoglia
di Stefano Rispoli
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Martedì 29 Dicembre 2015, 06:37 - Ultimo aggiornamento: 15:57

ANCONA - L'ultimo respiro tra le braccia della moglie, che ha tentato disperatamente di tenerlo in vita. Per più di un’ora il personale del 118 ha provato a rianimarlo, utilizzando anche il defibrillatore. Ma non c'è stato nulla da fare. E' morto nel suo appartamento al Pinocchio, a 64 anni, Danilo Tornifoglia, l'oste buono, un'istituzione della ristorazione, un maestro della cucina, un raffinato conoscitore di vini e uno dei personaggi più popolari della città grazie al suo storico locale, Strabacco.




E' stato un arresto cardiaco dovuto a un infarto a spegnere il suo sorriso contagioso, sempre accompagnato da parole benevole e sagge. Se ne va troppo presto, come tutti i grandi, come le persone più amate.

Il cuore l'ha tradito appena sveglio, ieri mattina. Albeggiava quando si è alzato dal letto perché respirava male. La moglie Nadia stava preparando la colazione e si stava vestendo per andare all'osteria, dove lavorano insieme da una vita. Un bacio a lei, una carezza alla cagnolina Camilla.

Poi Danilo si è steso sul divano. "Non respiro bene, ho freddo, puoi portarmi una coperta?", ha domandato alla moglie. Pensava fosse influenza. Ma quando Nadia è uscita dal bagno, ha visto che il marito stava come soffocando. Si è messa a gridare aiuto, ha afferrato il telefono, ma quando ha chiamato i soccorsi Danilo aveva già smesso di respirare e non rispondeva.

Nadia ha tentato di praticare il massaggio cardiaco e la respirazione artificiale, seguendo le indicazioni del 118. Ma l'oste non ha più ripreso conoscenza. All'arrivo della Croce Rossa e dell'automedica di Torrette, il suo battito era minimo.

Per più di un'ora i medici hanno cercato di rianimarlo. Tutto inutile. Danilo è morto nel suo appartamento di via Monte San Vicino attorno alle 8.30. Subito la notizia si è diffusa tra familiari e amici.

Tutti piangono un uomo dall'animo gentile e dalla dialettica affabile. Un pezzo di pane. Non soffriva di cuore, ma tempo fa era stato colto da una fibrillazione atriale e si era sottoposto alla cardioversione, per questo assumeva un farmaco anticoagulante.

Ultimamente si era anche allontanato dal vino, sua grande passione. E lui che si paragonava alla curcuma, spezia dalla fonetica particolare che "sembra descrivere una cosa rotonda, cicciottella, una coperta di linus", disse una volta, aveva deciso di seguire una dieta ferrea.

In sei mesi era sceso di oltre venti chili, controllato costantemente da un nutrizionista. Si sentiva bene, aveva anche deciso di fare sport.

Ma un arresto cardiaco a 64 anni l'ha portato via all'affetto della moglie e dei tanti amici ed estimatori che oggi potranno portargli l'ultimo saluto, alle 15.30 nella chiesa di San Domenico, in piazza del Papa, simbolo della sua Ancona che tanto amava.


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