ANCONA - Dalla maxi rissa fuori dal Miu Discodinner alla reclusione in una comunità fuori regione. È stato arrestato il quinto protagonista dell’alba di sangue e violenza nata all’esterno della discoteca di Mondolfo il 7 agosto. L’ultimo a finire in manette, al termine delle indagini portate avanti dai carabinieri, è stato un ragazzo minorenne che vive a Falconara, volto noto alle forze dell’ordine. Il giovane, poco più che adolescente, è stato arrestato con un tris di accuse: rissa aggravata, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.
Su ordine del gip del tribunale dei minorenni è stato collocato in una comunità che si trova in provincia di Forlì-Cesena.
I video
Determinante, per arrivare all’individuazione del ragazzo, è stata l’analisi dei filmati diffusi sui social e sul web, riportanti alcuni attimi drammatici della rissa.
I social
L’indagine dei carabinieri della Tenenza è partita dal materiale social. Ovvero le immagini e i video circolati in rete e sulle chat di messaggistica istantanea subito dopo la fine del caos che ha avuto come teatro lo spiazzo che si trova a ridosso del Miu. Andando a visionare i frame, i carabinieri falconaresi hanno individuato il minorenne, già noto per altre vicende tuttora al vaglio della giustizia minorile. Gli investigatori, nel corso della perquisizione domiciliare a carico del ragazzo, sono anche arrivati a recuperare e a porre sotto sequestro gli indumenti indossati dal giovanissimo nel corso della rissa e visibili nei video. I vestiti sono stati rinvenuti ancora macchiati del sangue dei soggetti rimasti coinvolti nella bagarre, scattata dopo il ferimento del senegalese e con la “vendetta” – almeno questo è quanto ricostruito finora – pretesa dal gruppo composto da sudamericani e africani. Il minore, che dalla mischia era uscito praticamente illeso, dovrà ora rispondere dei reati di rissa aggravata, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate. Tali accuse hanno portato all’adozione di uno dei provvedimenti più afflittivi tra quelli previsti a carico dei minori: la misura cautelare del collocamento in comunità.
Stando a quanto ricostruito, il minore si sarebbe soprattutto scontrato con un altro ragazzo, aggredendolo con un oggetto utilizzato come arma. I carabinieri del Norm di Fano, rimasti feriti entrambi, avevano rinvenuto e sequestrato mazze e bastoni. Ma dai video si vedono anche bottiglie di vetro che vengono appositamente rotte e giovani “armati” della cintura sfilata dai pantaloni per sferrare colpi in mezzo al caos.